Visualizzazione post con etichetta Stephen King. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Stephen King. Mostra tutti i post

lunedì 25 settembre 2017

RECENSIONE: Cujo



TITOLO: CUJO

AUTORE: Stephen King

EDITORE: Pickwick

PUBBLICATO: 20/05/2014

PAGINE: 345

PREZZO: €10,90




TRAMA

A Castle Rock, una sonnolenta cittadina del Maine, la vita scorre sui soliti binari. Cujo, il docile San Bernardo del meccanico, scorrazza libero per la campagna, finché una notte il suo padroncino, aprendo la porta del ripostiglio, non vede emergere dalle tenebre due occhi infuocati. Chi è la creatura diabolica che da quel momento comincia a seminare ovunque terrore e desolazione? E forse Cujo che, diventato idrofobo, si è trasformato nell'incarnazione stessa del male?


RECENSIONE

Forse ho sbagliato a leggere questo libro che già dall'inizio non mi convinceva. Non mi convinceva la trama, l'idea in sé, quella di trasformare un semplice animale domestico in una macchina di morte. Terrificante, certo, ma sinceramente non proprio il massimo. Però ho pensato che essendo Stephen King l'autore ed avendo io letto ed apprezzato moltissimi suoi libri, avrei dovuto dargli una possibilità. Speravo di ricredermi rispetto alla mia prima impressione, ma no, non l'ho fatto.
Intanto il cane è lasciato incredibilmente in secondo piano, cosa strana visto che è l'elemento horror della situazione. Ma poi c'è tutta un'esagerazione di fondo ed un insieme di coincidenze inverosimili che sinceramente mi hanno lasciata un po' interdetta.
(ATTENZIONE SPOILER!)
Sembra tutto pianificato alla perfezione per far sì di lasciar restare la protagonista e suo figlio intrappolati in balia di un cane con la rabbia, perciò del tutto fuori di testa, che però non smette di restare attorno alla sua casa e di puntare proprio loro senza mai allontanarsi.
Bene, già qui non mi è sembrato esattamente verosimile, ma d'accordo, è un romanzo horror, non deve essere per forza reale al 100%.
Ma poi, tralasciando il fatto che per giorni e giorni nessuno (nessuno!!!) capiti neanche per sbaglio nella casa del “delitto” per vedere che un cane con la rabbia tiene in ostaggio due persone in una macchina rotta che ha deciso di terminare definitivamente la sua vita nel cortile di una casa deserta sorvegliata da un cane idrofobo (fate un po' voi), come se tutto ciò non bastasse, l'autore ci mette un finale che mi ha sconvolta. Non ci potevo credere.
La donna intrappolata in macchina con suo figlio, dopo giorni e giorni di digiuno e senza nemmeno l'acqua, sotto il sole cocente, chiusa nell'abitacolo che ribolle per il caldo estivo e ferita gravemente da un cane che, si afferma nel libro, pesa quasi cento chili (!!!), trova il coraggio di scendere dall'auto, afferrare una mazza da baseball trovata abbandonata nell'erba (e tra l'altro perfino spezzata), e combattere contro la bestia rabbiosa. D'accordo, il cane è gravemente ferito e malato, ma si tratta di un San Bernardo di quasi un quintale, con zanne enormi ed una stazza spaventosa, impazzito e molto aggressivo, che appena la vede le si scaglia contro per farla a pezzi.
E lei, ricordiamolo: ferita, disidratata, affamata e sottoposta a giorni in una macchina che è diventata praticamente un forno, cosa fa? Muore sbranata?
Magari!
Uccide il cane a bastonate.
Uccide un San Bernardo rabbioso a bastonate!!
Ragazzi, io chiuderei qui, questo romanzo è stata una grossa delusione, ne sarei rimasta meno delusa se vi avessi visto un significato nascosto. Ma non c'è nemmeno quello.
Risparmiatevi tempo e soldi per libri di King che veramente meritano.
Saluti
E.

domenica 24 settembre 2017

RECENSIONE: IT



TITOLO: IT

AUTORE: Stephen King

EDITORE: Sperling & Kupfer

PUBBLICATO: (Ultima edizione, quella trattata) 27/06/2017

PAGINE: 1206

PREZZO: (Tascabile) €13,90








TRAMA

A Derry, una piccola cittadina del Maine, l'autunno si è annunciato con una pioggia torrenziale che sembra non finire mai. Per un bambino come George Denbrough, ben coperto dal suo impermeabile giallo, il più grande divertimento è seguire la barchetta di carta che gli ha costruito il fratello maggiore Bill. Ma le strade sono sdrucciolevoli e George rischia di perdere il suo giocattolo, che infatti si infila in un canale di scolo lungo il marciapiede e sparisce nelle viscere della terra. Cercare di recuperarlo è l'ultimo gesto di George: una creatura spaventosa travestita da clown gli strappa un braccio uccidendolo. A combattere It, il mostro misterioso che prende la forma delle nostre peggiori paure, rimangono Bill e il gruppo di amici con i quali ha fondato il Club dei Perdenti, sette ragazzini capaci di immaginare un mondo senza mostri. Ma It è un nemico implacabile e per sconfiggerlo i ragazzi devono affrontare prove durissime e rischiare la loro stessa vita. E se l'estate successiva, che li ritrova giovani adulti, sembra quella della sconfitta di It, i Perdenti sanno di dover fare una promessa: qualunque cosa succeda, torneranno a Derry per combattere ancora.



RECENSIONE

Cominciare a leggere IT è stata una decisione coraggiosa, non tanto per il genere, quanto per il fatto che si tratta di un'opera monumentale di 1200 pagine. Trovata la motivazione iniziale (tutti dicono che si tratta di un libro che va letto almeno una volta nella vita) l'ho iniziato e al primo impatto l'ho trovato un po' pesante, cosa che mi ha spaventata viste le dimensioni del libro. Ovviamente andando avanti il tutto si è attenuato, la lettura è stata più scorrevole e leggera, ma non meno difficile. Ho notato una certa difficoltà a seguire il filo logico della trama, da questo punto di vista ho faticato parecchio e non so se attribuire la cosa alla mia scarsa concentrazione oppure proprio ad una caratteristica della storia che, diciamolo pure, è davvero molto ricca di intrecci e temi.
Comunque verso la fine il tutto è divenuto molto avvincente, finalmente ho provato quel senso di coinvolgimento che fin oltre la metà del libro mi era mancato, quello che ti impedisce di chiudere e andare a dormire perché vuoi vedere cosa succede dopo.
IT incarna tutte le nostre paure e debolezze, per me questo è il fulcro di tutto, tutto gira attorno a lui (non proprio “lui”) e non potrebbe essere altrimenti. L'enorme successo di questo horror per me è in gran parte dovuto al significato di fondo che IT ha. E soprattutto ho scoperto che IT non è affatto un pagliaccio assassino come ho sempre creduto per sentito dire, ma è un mutaforma che assume l'aspetto di ciò che maggiormente ci terrorizza. Infatti non credo affatto che questo romanzo sia un horror fine a se stesso, piuttosto il tema horror è piuttosto un mezzo attraverso cui l'autore tratta dei temi che vuole affrontare. Moltissimi bambini sono spaventati dai pagliacci, chissà poi per quale ragione visto che invece dovrebbero divertirli, e il mostro assume prevalentemente questa forma non a caso. IT uccide i bambini per un motivo, e cioè perché tutti i sentimenti vengono amplificati dalla loro tenera età, loro sono il riflesso più puro di ciò che impregna la città di Darry (luogo dell'ambientazione della trama), in quanto tali vengono colpiti più facilmente da ciò che IT rappresenta. Ma i sette protagonisti posseggono contro di lui un'arma devastante, la forza dell'amicizia e di qualcosa che li lega nel profondo che sembra scaturire dal loro stesso destino.
Insomma è impossibile parlare di tutto ciò che ho scovato in questa trama bellissima e complicata, del resto ho la sensazione di non aver ancora capito tutto e di dover rileggere con maggior attenzione per capire che cosa mi è sfuggito.
Concludendo per me questo libro è davvero da leggere a prescindere dal genere (che poi al contrario di ciò che si dice non ho affatto trovato terrificante, ma piuttosto interessante e fuori dal comune), ne consiglio la lettura a tutti, spero che non vi lasciate spaventare dalla mole del tomo, lo prendiate e lo leggiate.

Saluti
E.

lunedì 30 gennaio 2017

RECENSIONE: Insomnia



TITOLO: Insomnia

AUTORE: Stephen King

EDITORE: Sperling & Kupfer

COLLANA: PickWick

PUBBLICATO: 29/02/2014

PREZZO: €11,90










TRAMA

Ralph Roberts è un uomo distrutto, da mesi non riesce a dormire. Ciò che lo sconvolge di più sono le inquietanti percezioni, colori, forme, aure cangianti attorno alle persone, che accompagnano il suo stato di veglia. E non è tutto, l'intera comunità di cui fa parte sembra assalita da una marea montante di odio e di violenza. Ralph non lo sa ancora, ma forze terrificanti si stanno agitando nel sottosuolo.

RECENSIONE

Questo non è il primo libro di King che mi capita di leggere, amo molto il genere e lo stile di questo autore, ma stavolta mi sento di storcere un po' il naso.
Non posso proprio dire di essermi goduta questo romanzo, l’inizio è lento e piatto e fino a metà libro praticamente va avanti in questo modo. Devo confessare di aver sbadigliato davvero molto nella prima parte, mi ha annoiata, l'insonnia cronica del protagonista è invece diventata la mia sonnolenza che mi impediva di appassionarmi alla lettura.
 Poi, da metà in avanti, il ritmo incalza e la storia finalmente suscita un po' di interesse, anche se nulla di particolarmente spettacolare o sorprendente, piuttosto un'infinità di tecnicismi da rivista scientifica, sicuramente molto ben descritto, ma anche qui dopo un po' ho ricominciato a perdermi, a smettere di concentrarmi, con il risultato di non aver capito quasi niente delle auree e dei livelli superiori, solo un'enorme confusione che non avevo nemmeno voglia di provare a chiarire.
Ho fatto fatica a ricordare e ricollegare perfino i personaggi e devo ammettere che stavolta ho trovato la coprotagonista solo un perfetto riempimento, ma praticamente inutile. Troppo descrittivo in certi punti, il che peggiora le cose, manca l'azione, il colpo di scena, qualcosa di davvero avvincente ed eccezionale, tutti elementi ai quali King ci ha abituati.
La trama è assolutamente originale, ma è resa in maniera troppo lenta e noiosa, poco terrore, ancora meno suspence... una delusione.

Vi abbraccio
E.

martedì 23 febbraio 2016

RECENSIONE: Le notti di Salem

Titolo: Le notti di Salem.

Autore: Stephen King

Editore: Sperling & Kupfer

Collana: Pickwick

Pubblicato: 21/10/2013

Prezzo: €12,90













TRAMA

Ben Mears, scrittore di successo, torna nella cittadina di provincia in cui è cresciuto. Nei suoi occhi un'immagine che ancora lo perseguita: un cadavere scoperto quand'era bambino in una casa abbandonata. Sono passati anni, ma l'orrore sembra quasi più terribile oggi di allora. Nella stessa casa accadono cose strane in particolare da quando due uomini misteriosi sono andati a vivere tra le sue mura.


RECENSIONE

(ATTENZIONE SPOILER)
Se avete intenzione di leggere questo libro e non sapete di cosa parla ma vi attrae il mistero, allora fatelo fermandovi qui e non leggendo questa recensione, perché tutta la bellezza di “Le notti di Salem” sta nello scoprire pian piano che cosa si cela nell’oscurità della notte.
Per darvi una mia opinione, però, sarò costretta a svelare il mistero, perciò se continuate a leggere sappiate che sto per spoilerare e vi consiglio di nuovo vivamente, se volete immergervi nella lettura di questo libro, di farlo senza prima lasciare che qualcuno vi tolga il piacere del brivido di svelare il mistero.
Dopo avervi avvertiti posso finalmente cominciare con il dire che, per lo meno all’inizio, “Le notti di Salem” mi ha preso davvero poco. Un avvio fiacco, davvero, tanto che per la noia ho pensato di lasciar perdere la lettura e non continuare.
Fortunatamente non l’ho fatto! Infatti, se cominciando il libro questo mi ha annoiata con la descrizione fin troppo minuziosa della vita nella piccola cittadina di Salem’s Lot, dopo un po’ la trama ha iniziato ad incalzare con misteri sempre più fitti.
Il macabro ritrovamento di un cane morto, ucciso ed impalato su di un cancello, dà il via ad una serie di avvenimenti da brivido, la scomparsa nel nulla di un bambino il cui fratellino (che era con lui quando è svanito nelle tenebre ma non ricorda nulla dell’accaduto) comincia un declino inarrestabile per una strana ed improvvisa malattia che lo uccide.
E da lì al contagio inspiegabile ed inarrestabile il passo è breve, ed uno ad uno gli abitanti cominciano ad ammalarsi gravemente.
Mi chiedo come abbia potuto non capire, dopo tutti gli indizi disseminati nel libro, di cosa si stava parlando, ma vi giuro che non ci ero arrivata, tanto che sono rimasta colpita quando il mistero mi è stato svelato grazie all’astuzia di un vecchio professore che riconosce in quello che sta accadendo una inquietante somiglianza con quanto narrato in un certo famosissimo libro: Dracula.
Vampiri! Ecco che cosa si cela nell’ombra. Ma scordatevi i vampiri buoni alla Twilight, finalmente qui si parla di veri vampiri, quelli classici, quelli che non possono svegliarsi di giorno, bruciano alla luce del sole, non possono riflettersi negli specchi, non possono entrare nelle case se non invitati, temono tutto ciò che è sacro e uccidono le loro vittime dissanguandole poco a poco. Ero sempre impaziente di scoprire, ogni volta che riprendevo il libro per andare avanti, chi si sarebbe “rialzato” quella notte.
Il ritorno del vampiro come figura di mostro e demonio ci voleva, mi è mancato parecchio. Non posso farci niente, ma ultimamente questa creatura leggendaria è stata un bel po’ maltrattata e snaturata, quindi leggere “Le notti di Salem” è stata una vera e propria boccata d’ossigeno.
Agli albori della catastrofe, quando l’invasione è appena agli inizi, il brivido è assicurato. Questo libro è riuscito a farmi paura, poi ad incollarmi alle pagine fino all’ultima, ad appassionarmi davvero. Lo stile di King è come sempre piacevole (rispetto a libri più recenti certamente più acerbo) anche se per me a volte si perde troppo in lunghe descrizioni, comunque mi è piaciuto lo stesso.
Certo, qui si è inventato poco e niente, la storia sembra una sorta di continuazione di Dracula, molto molto simile, in chiave più moderna, ma mi sono innamorata di “Le notti di Salem” tanto da dispiacermi di non poterlo rileggere come ho fatto la prima volta, ignara di tutto, senza sapere che cosa mi aspettasse, credendo che si trattasse di streghe (Salem mi aveva fatto pensare a quello).
Una vera sorpresa, l’ho adorato, ed ho apprezzato moltissimo anche il finale che lascia sempre un certo sapore amaro in bocca, ma ci sta tutto perché anche qui l’inquietudine che suscita è il risultato della mano di un vero maestro dell’orrore. E poi tutto il “dopo”, cioè vicende accadute in seguito alla “scomparsa” misteriosa di tutti gli abitanti di Salem’s Lot, ed il “prima” cioè ciò che ha preparato il terreno per tutte le vicende che sarebbero accadute in seguito… da leggere!

Bello ed avvincente.
E

giovedì 11 febbraio 2016

RECENSIONE: Christine la macchina infernale

Salve a tutti,
ci tengo a precisare che, come vedrete già dalla foto (che è del mio libro), la mia versione è un po' vecchietta, infatti è del 1988. I dati sotto riportati, si quindi riferiscono all'ultima ristampa.

Titolo: Christine la macchina infernale

Autore: Stephen King

Editore: Sperling & Kupfer

Pubblicato: 27/01/2024

Prezzo: €11,90












CHRISTINE
LA MACCHINA INFERNALE
(Stephen King)


BREVE SINTESI RIPRESA DAL LIBRO

“Misteriose ed inspiegabili morti sconvolgono la vita di una tranquilla cittadina americana. E intanto Christine, un'automobile Plymouth del 1958, sembra manifestare un'assurda, terrificante vita propria. Stephen King torna al tema del sovrannaturale con questo romanzo che terrà il lettore con il fiato sospeso sino alla fine.”


RECENSIONE


Farvi una recensione utile su di un libro come questo senza anticiparvi nulla è una vera impresa, lo ammetto, ma spero di rendere bene l'idea di quanto mi sia piaciuta la trama.
La storia si svolge tra il 1978 ed il 1979.
Arnie Cunningham, uno dei protagonisti per il quale ho avuto immediata simpatia, è un ragazzo emarginato, occhialuto e pieno di brufoli ma estremamente buono ed accondiscendente, che ha un unico amico, Dennis Guilder, a difenderlo dai continui pestaggi e dalle prese in giro dei bulli. E fin qui nulla di nuovo, in ogni liceo americano che si rispetti bisogna che ci siano “sfigati” e “teppisti” che si fanno la guerra, almeno finché non entra in gioco Christine, una Plymouth Fury del '58, che Arnie “incontra” per caso mentre è in macchina con Dennis. Il fatto che Christine sia praticamente a pezzi non scoraggia il ragazzo dall'acquistarla contro il volere dei suoi genitori e del suo stesso amico.
E da qui la situazione sembra precipitare.

Come al solito King riesce a rendere incredibilmente verosimili e reali tutti i suoi personaggi, devo ammettere che mi ha stretto il cuore leggere di un Arnie ingiustamente maltrattato e raggirato, ed  essere partecipe degli ostacoli che deve affrontare per tenersi Christine andando praticamente contro tutti. Il suo amore per quel catorcio al quale sente di assomigliare in qualche modo è davvero commovente, esattamente come la sua ostinazione nel volerlo con sé.
Dennis, l'amico di una vita, cerca di salvarlo da un attaccamento morboso per quella macchina, che appare quantomeno strano, visto che Arnie non pensa ad altro. E' desolante l'allontanamento al quale inevitabilmente vanno in contro, così come la nostalgia di Dennis che si ritrova senza più il suo migliore amico e che non riesce proprio a capire come sia potuto accadere (o meglio ne ha una vaga ed inquietante idea). E' proprio lui a mettersi ad indagare praticamente da subito.

Ed Arnie è destinato poco a poco a cambiare, in maniera inizialmente poco evidente, poi sempre più allarmante, fino a diventare un'altra persona... e qui m'interrompo.
L'ascesa verso un'apparente follia muove gran parte dell'azione ed è la causa scatenante di una furia che torna direttamente dall'aldilà.
Ed in tutto questo c'è l'ombra di Christine, una carcassa di macchina che sembra non avere speranze di tornare su strada e che praticamente non piace a nessuno, a parte ad Arnie.

Non posso dire che questo sia uno di quei libri che non vi faranno dormire, ma una buona dose d'inquietudine è garantita, soprattutto quando cominciano a verificarsi i primi eventi inspiegabili che portano il lettore a chiedersi cosa mai ci sia dietro ed a fare ipotesi quantomeno preoccupanti.

Una cosa sulla quale bisogna rassegnarsi leggendo i libri di Stephen King è la presenta in ogni storia della bellissima ragazza innamorata del protagonista, con un'importanza piuttosto marginale secondo me (qui poi giudicherete voi) e che stavolta si ritrova a dover fare i conti con una rivale alquanto inaspettata: Christine. Se la cosa vi appare  paradossale, aspettate di immergervi nel racconto. Christine non è una macchina qualsiasi, sembra quasi vivere, ha un passato raccapricciante che emerge come un mostro e vi farà guardare con sospetto la vostra vettura parcheggiata in garage. (Ma non l'avevo chiusa? Come mai è aperta? Non si sarà aperta da sola!)

Scherzi a parte, la lettura scorre piacevole con quel tanto di brivido che King sa sapientemente far venire fuori anche quando scrive di qualcosa che in un primo momento potrebbe sembrare assurda. E' un libro lungo, ma ne vale la pena.

Ultima considerazione, l'autore sembra avere un'autentica allergia per il lieto fine vero e proprio, il male non viene mai sconfitto del tutto così come il bene non può averla vinta senza sacrificio. La vita è ingiusta, questo sembra ricordarci King nella sua narrazione, e l'ho apprezzato perché ha dato come sempre un tocco di realtà ad una vicenda sovrannaturale, ma raccontata con tanta maestria da farla apparire perfino possibile.
In quanto a particolari macabri tipici dell'horror, inoltre, di certo non ne mancano, crudi e sanguinosi, estremamente vividi, tanto che immaginarsi le scene risulta orribilmente facile e, per gli amanti del genere, questo libro non sarà certo una delusione. La sofferenza dei personaggi è descritta come se avesse il potere di trasferirsi al lettore, di catapultarlo nella scena, di fargli provare quel che provano loro ad iniziare con l'ansia che cresce alla vista di fari inseguitori nella notte...

Non è un caso se Stephen King è un autore da besteller.

Spero di non avervi detto troppo, se siete amanti del brivido leggetelo! 
Non potete perdervelo!
E