venerdì 23 settembre 2016

RECENSIONE FILM: Paradise Beach - Dentro l'incubo


DATA USCITA: 25 agosto 2016
GENERE: Drammatico, Thriller
ANNO: 2016
REGIA: Jaume Collet-Serra
ATTORI:
Blake Lively: Nancy
Oscar Jaenada: Carlos
Brett Cullen: Il padre di Nancy
Sedona Legge: Chloe
(Il nome dei due surfisti non c'è dato saperlo)
DISTRIBUZIONE: Warner Bros
DURATA: 86 Min



TRAMA

Nancy sta facendo surf da sola di fronte a una spiaggia isolata quando viene attaccata da un grande squalo bianco che le impedisce di tornare a riva. Anche se solo 200 metri la separano dalla salvezza, dovrà mettere in gioco tutta la sua forza di volontà per sopravvivere.




RECENSIONE

Film interessante, sicuramente d'impatto, ma che mi lasciava qualche ragionevole dubbio sul fatto che gli squali assassini ci sono stati proposti da innumerevoli film ormai, tanto che mi chiedevo “Ma cosa mai potranno fare di nuovo?”. Invece mi sbagliavo, perché in effetti qualcosa di nuovo c'è davvero. Intanto comincio con il dire che la (bellissima) protagonista risulta subito simpatica, sta fuggendo da una vita che non sente più sua e raggiunge una spiaggia meravigliosa seguendo le tracce di un viaggio fatto in passato da sua madre defunta. Forse perché si avvicina alla realtà di molti di noi, almeno per me, viene percepita come vicina, amica.

Si ritrova però faccia a faccia con un incubo.

Mentre fa surf viene aggredita da un enorme squalo che difende il suo territorio di caccia. Resta intrappolata su uno scoglio sapendo che la spiaggia è praticamente sempre deserta e, ferita gravemente, sembra spacciata, tanto più che se si azzarda a mettere piede in acqua rischia di finire tra delle fauci mostruose.

Ovvio che tutto il film è una lotta tremenda per la salvezza tra un gigantesco predatore ed una ragazza che si ritrova a scegliere tra combattere o morire. Devo dire che è coinvolgente e, visto al cinema, qualche salto dalla poltrona lo fa fare. Nuova la scelta di una protagonista donna che compete con lo squalo (quando in passato venivano generalmente mangiate subito o tratte in salvo appena in tempo sul finire, quando qualcuno riusciva ad averla vinta).

Niente, invece lei è da sola, deve lottare e lo fa fino alla fine, tanto da avermi fatto pensare ad un Rambo al femminile, a volte un po' troppo, perché devo ammettere che il finale, sebbene spettacolare, è improbabile.

Per nulla noioso, crea una particolare empatia a chi guarda nei confronti della protagonista e tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Il rischio qui era di fare un remake di “Lo Squalo” che, come altre nuove versioni recenti di vecchi film, facesse pensare che sarebbe stato meglio farsi gli affari propri. Invece non è stato così e ve lo consiglio.

Buona visione 
E

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