TITOLO: Nel tuo respito (A pound of flesh)
AUTORE: Sophie Jackson
EDITORE: Fabbri
COLLANA: Fabbri Life
PUBBLICATO: 18/05/2016
PAGINE: 409
PREZZO: €15,90
TRAMA
Max non riesce a lasciarsi alle spalle il passato: la dipendenza dalla droga, la fine della sua storia con Lizzie - la donna di cui era follemente innamorato e che non è capace di dimenticare - e la perdita del loro figlio. Dopo un periodo di disintossicazione in clinica, e dopo aver imparato a esplorare le sue paure più profonde e ad affrontare i tremendi incubi che lo tormentano ogni notte, Max decide di mollare tutto e trascorrere qualche mese in una cittadina in mezzo a i boschi. E lì, lontano dalla metropoli, lontano dalle tentazioni, incontra Grace. Con il suo innato ottimismo e il suo amore per l'arte e la fotografia, sembra essere la ragazza perfetta. Nessuno però sa da dove venga, a perché sia così riservata riguardo al proprio passato. Nel corso del tempo, grazie alle ore trascorse a correre insieme lungo i sentieri di montagna e a un'attrazione sempre crescente, Max e Grace iniziano ad avvicinarsi l'un l'altra. Ma lui sarà ancora in grado di aprire il suo cuore e farsi travolgere dall'amore?
RECENSIONE
Questo è il secondo libro della trilogia (A Pound of Flesh),
il cui primo capitolo è “A fior di pelle” di cui potete leggere la recensione QUI.
Proprio come il primo ha la narrazione in terza persona e
ugualmente ciò, nonostante non sia di mio gradimento, non è stato un problema.
Non mi ha sorpresa la fluidità della lettura, ma il libro nella prima parte non
mi ha presa, non è stato capace di coinvolgermi. Devo ammettere che
probabilmente le mie aspettative erano alte, ma visto il primo libro, non
capisco perché non dovessero esserlo.
In tutto questo “non coinvolgimento” ho trovato però delle
parti, delle frasi, che mi hanno fatta riflettere molto, testimonianza della
bravura dell’autrice. Ad esempio c’è
questa frase che mi è rimasta impressa , cito: “[…] Quella famiglia era una
forza della natura e aveva portato più soldi di chiunque altro. Per la
comunità, lo zio Vince era un vero eroe.”. Cosa avrà questa frase di tanto
speciale? La sua profondità ed il fatto che ho avuto più di una conferma sul
fatto che almeno in Italia, ciò che ha scritto Sophie Jackson è del tutto
irreale. Ho più di qualche valida ragione per affermarlo, prima di tutto l’invidia
regna sovrana, mi concedo margini limitatissimi di eccezione, e poi la maggior
parte delle persone sono convinte che un imprenditore che ha portato lavoro in
una realtà (parlo di realtà più o meno piccole, dove il tutto è più evidente)
in realtà lo ha fatto per un unico scopo personale ed egoistico. Ovviamente da
brava studentessa di Economia non è mia intenzione smentire ciò, ma possono
esserci altre e mille motivazioni che non saranno mai prese in esame, perché
sei in Italia e devi ringraziare Dio che ci siano gli operai che ti aiutano
sennò l’imprenditore (secondo il parere generale) non avrebbe fatto nulla.
Chiudiamo questa parentesi economica e torniamo al romanzo, cambiano
i protagonisti, Max è un bel personaggio, problematico ed accattivante, diciamo
che però non è un personaggio nuovo, anzi,
si era parlato di lui abbondantemente nel primo libro, la vera novità è
Grace. Anche lei rappresenta una persona problematica con un fardello più che
pesante sulle spalle dipeso da un passato tutt’altro che facile e felice.
Entrambi i volumi non narrano di una storia semplice o
leggera, ma nel suo complesso è sicuramente una storia capace di trasmettere
molto al lettore, convincendolo soprattutto dell’esistenza delle seconde
opportunità, smentendo il detto “il treno passa una volta sola”.
Alcuni dettagli sono stati sbalorditivi, ad esempio il
tatuaggio di Max è stato un passaggio intenso, la spiegazione, il modo
dettagliato in cui è stato descritto mi hanno colpita. Alcuni passaggi li ho
trovati un po’ scontati mentre altri mi hanno fatto inumidire gli occhi.
Ho apprezzato molto il fatto che seppur cambino i personaggi
principali, la storia di Kat e Carter continua, viene solo vista sotto un’altra
prospettiva e con un ruolo secondario rispetto al primo libro.
Comunque anche se non nego che sia un bel libro, io ho
apprezzato più il primo.
Lo consiglio sicuramente ma solo a chi ha letto il primo
volume della trilogia!
Vi auguro una buona lettura
C.
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