mercoledì 15 giugno 2016

RECENSIONE: L'importanza di chiamarti amore

TITOLO: L’importanza di chiamarti amore

AUTORE:  Anna Premoli

EDITORE: Newton Compton

COLLANA: Anagramma

PUBBLICATO: 25/05/2016

PAGINE:  315

PREZZO:  €9,90











TRAMA

Giada sa bene di essere una ragazza dal carattere piuttosto difficile, quindi non si stupisce affatto di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d'accordo quasi con nessuno: con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del rapporto con i suoi genitori... meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben preciso: laurearsi con il massimo dei voti e il prima possibile. Il resto dei problemi può passare in secondo piano. Così credeva, almeno finché lo stage presso una prestigiosa società di consulenza di Milano non la mette di fronte a quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su misura e dei pullover firmati. E tra loro c'è un precedente molto imbarazzante che potrebbe crearle qualche complicazione che non aveva assolutamente messo in conto...


RECENSIONE

Credo che tutte le donne appassionate di romanzi rosa abbiano letto almeno un libro di Anna Premoli. Io li ho letti quasi tutti, precisamente me ne mancano due ed adoro questa autrice, ha per me uno stile inconfondibile e tutto suo che riconoscerei  tra mille. Quindi eccoci qui con il suo ultimo successo “L’importanza di chiamarti amore” e devo confessarvi che questo è il primo libro che non ho comprato bensì l’ho vinto in un Giveaway su Instagram organizzato da “Il Salotto di Simona” che veramente non smetterò mai di ringraziare.
Sono rimasta sorpresa dell’ambientazione, anche se definirla tale non è esatto, forse è meglio parlare di tema ricorrente, no, non sono capace di definirlo con esattezza, ma ciò di cui vi parlo riguarda la Bocconi.
Famosissima Università di Milano, rinomata e da me molto amata, frequentata ai suoi tempi dall’autrice. È proprio questo che mi ha preso in contropiede il fatto che l’ambientazione sia appartenuta realmente all’autrice. Comunque è cosa nota che la Bocconi a Milano, come la Luiss a Roma, da buone Università private siano frequentate da persone più o meno abbienti e da grandi “figli di papà”. Su questo tema getta le fondamenta il romanzo in questione.
La scrittura è scorrevole, ovviamente conoscendo l’autrice questo dettaglio potrei ometterlo dato che è ormai cosa scontata, non sono presenti errori di battitura di alcun tipo, ma questo libro non mi ha coinvolta moltissimo. Inizio a vedere delle scene, dei dettagli  e dei caratteri, che non rappresentano una novità, che sono già visti, già letti, già scritti.
Fatta eccezione per un piccolissimo dettaglio (sto diventando troppo pignola?)  che mi piace precisare e che non mi è piaciuto, anche se voi potrete dirmi che è un modo di dire, da brava amante degli animali ci tengo a specificare che il cobra non è un costrittore, ed essendo un serpente velenoso non strangola. Questo dettaglio l’avrò notato solo io…ne sono consapevole, quindi rincuoro l’autrice! J
Mi piace il carattere di Giada, è quasi identico al mio purtroppo, ma non mi è piaciuta la sua “tamarraggine” o il suo lato dark, che però confesso che riesce inevitabilmente a far diventare diverso, insolito il personaggio. Cosa dirvi di Ariberto Castelli-vien-dal-mare? Che inizialmente il suo nome ha sconvolto più me che Giada, ma pagina dopo pagina non avrei saputo trovare nome migliore. D'altronde “non è il nome che fa la persona, ma è la persona che fa il nome” e a Berta il suo nome calza a pennello, come le sue camicie. Il carattere di questo personaggio sarei tentata di dirvi che non è dei miei preferiti (ed effettivamente non lo è), troppo buono direi, ma direi una bugia colossale dichiarandovi che non mi piace. Ha un carattere a suo modo particolare, è buono, è dolce ma non troppo, è deciso, determinato, forte ed è un mix perfetto. Il fatto che anche lui sa perdere la pazienza, si sa arrabbiare e ricomporre è stupendo.
La coincidenza sul lavoro l’ho trovata un tantino scontata, era troppo ovvia e poco d’effetto.
Il finale è molto carino, in più adoro i gesti eclatanti e quello del finale è stato magnifico!
Ammetto che non è il mio preferito tra quelli scritti dall’autrice, ma è molto carino, diciamo che mi aspettavo qualche risata in più conoscendola ma comunque non sono mancate. I capitoli sono un po’ lunghi perciò mi è spesso capitato di far tardi la notte mentre lo leggevo, ma purtroppo non ho impiegato neanche 4 giorni per finirlo, l’ho proprio divorato quindi attenzione!
Lo consiglio assolutamente, è una lettura spensierata e simpatica, lo divorerete ve lo assicuro.

Vi saluto e vi auguro una buona lettura.

C

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