giovedì 16 novembre 2017

SEGNALAZIONE: In cerca di un posto nel mondo




Titolo: IN CERCA DI UN POSTO NEL MONDO

Autore: Serenissimo Celestino 

Genere: Narrativa di viaggio (Testo auto-pubblicato - in vendita su Amazon)

lunghezza: 407 pagine (cartaceo) – 410 pagine (ebook)

ISBN: 978-1520511962 

ASIN: B01NN28S63A

Prezzo del cartaceo 12,99€ 

Prezzo della versione ebook: 5,99


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Sinossi

Questo libro è nato viaggiando. Le sue pagine sono state scritte in pullman, in aereo, sulle navi, negli aeroporti, su quelle panchine sgangherate che ti regalano qualche minuto di ristoro, nelle sale di attesa affollate, in quel limbo apparentemente infinito che intercorre tra una destinazione raggiunta e l'arrivo del prossimo treno, nelle stazioni di province sperdute della Thailandia, del Messico, degli Stati Uniti, dell’Inghilterra e del Perù, ma soprattutto, in un luogo vicinissimo eppur così lontano che si cela dentro noi stessi. La mia storia narra di un grande processo di trasformazione, un percorso di crescita personale che è cominciato qualche anno fa e che in qualche modo si protrae ancora oggi. Tutto ebbe inizio durante l’estate del 2010. Frequentavo l’università in quel periodo e ricordo che terminai gli esami ed il tirocinio con alcuni mesi di anticipo. D’improvviso mi ritrovai con un sacco di tempo libero a disposizione e non sapevo neppure come utilizzarlo. Nonostante i numerosi tentavi messi in atto per migliorare la mia vita, sentivo che il mio spirito era prigioniero di una gabbia senza sbarre apparenti. Fu allora che mi feci forza e che decisi di fare un patto con quel ragazzo triste riflesso nello specchio; mi sarei battuto per la sua felicità… la mia. Durante quell’estate magica stilai una lista mentale dei miei desideri e poi mi obbligai a realizzarli, uno dopo l’altro. All’inizio non fu facile, ma dopo aver mosso i primi passi si mise in moto un processo inarrestabile ed in continua accelerazione. Nel mese di luglio andai in Francia per fare visita alla mia cara amica Dory ed incredibilmente, a distanza di qualche settimana mi ritrovai a camminare fra le paradisiache spiagge della Thailandia. Immagina per un attimo di ritrovarti da solo all’altro capo del globo…. oltre a dover fare i conti con una realtà totalmente differente dalla tua, per la prima volta sarai costretto a reinventare te stesso, perché tutto ciò che eri e che pensavi di te, incluso il tuo status, la tua condizione, il tuo lavoro, la famiglia e gli amici, improvvisamente non esiste più. Era come se mi fossi dato un poderoso calcio nel culo, che come per magia, mi aveva catapultato a 10000 km di distanza dal mio mondo. Per la prima volta vidi me stesso da una prospettiva totalmente nuova. La Thailandia mi travolse in tutti i sensi; lì ebbi l’occasione di vivere esperienze davvero intense e di risvegliare l’altra parta di me, quella che per anni era rimasta sopita e nascosta dalla paura. Quel viaggio mi condusse in luoghi lontani, situati dentro e fuori di me; fu liberazione pura, mentale, fisica e sessuale, fu una rinascita che mi permise di aprire le ali e di iniziare a volare. Quando tornai a Roma la mia vita non fu più la stessa. Viaggiare è uno “stato della mente”; una volta che hai preso il via non ti fermi più e continui a farlo anche stando fermo. Nei mesi e negli anni successivi ho avuto la fortuna di vivere avventure incredibili che mi hanno condotto in giro per il mondo… Italia, Francia, Thailandia, Perù, Stati Uniti, Messico, Inghilterra, Belgio, Spagna, Portogallo e Scozia. Questo continuo peregrinare mi ha permesso di sperimentare situazioni estreme, di entrare in connessione con luoghi e persone, di nuotare negli oceani, di salire sulla cima delle montagne, di camminare fra le dune del deserto, di perdermi nella fitta vegetazione della selva amazzonica, di inebriarmi di sapori ed odori sconosciuti, di imparare altre lingue, di innamorarmi e di godere dei piaceri della carne con creature meravigliose, di condividere la gioia e la sofferenza con altri esseri umani, di assistere alla malattia ed alla morte di persone care, di rimettermi in discussione, di arricchire immensamente la mia vita, di sovvertire l’ordine di importanza che attribuiamo alle cose e di rialzarmi in piedi dopo ogni sconfitta per riprendere il cammino. Quando hai la fortuna che è toccata a me, ti senti in dovere di condividere ciò che hai imparato per metterlo a disposizione degli altri, per infondere speranza a chi non ne ha, per costruire quella “casa comune”, tollerante ed accogliente, da lasciare in eredità ai figli o a quelli che verranno dopo di noi, per alimentare il fuoco sacro che dimora nella coscienza di ognuno, lo stesso che spinge gli uomini liberi a credere nei sogni... Il mio è stato un semplice gesto d’amore.



Conosciamo l'autore


Serenissimo Celestino è nato a Roma nel 1982, in una famiglia piuttosto umile. Sin dalla tenera età è sempre stato un ragazzino introverso e dotato di una sensibilità non indifferente. Terminata la scuola superiore si è subito cimentato nel mondo del lavoro; dentro di sé avvertiva un forte bisogno d’indipendenza e l’irrefrenabile desiderio di seguire una strada che fosse soltanto sua, però, dopo alcuni anni di sterili sacrifici e numerosi lavori svolti, decise di riprendere gli studi. Fu proprio durante il periodo universitario che scoprì l’amore per i viaggi; quella per lui fu come una droga o meglio, una vera e propria medicina dell’anima, un trampolino per andare incontro alla vita. Una volta conseguita la laurea in infermieristica decise di prendersi un periodo sabbatico da dedicare ai viaggi, all’apprendimento ed al volontariato. Quell’esperienza lo condusse lungo un percorso avvincente ambientato fra gli Stati Uniti ed il Perù. Per un paio di mesi si unì ad una ONG canadese per lavorare come volontario all’interno di un piccolo ospedale sperduto nella selva amazzonica peruviana.

Quando fece ritorno a Roma la sua vita non fu più la stessa. In fondo, come avrebbe potuto esserlo?

In Italia tirava una brutta aria; la crisi economica si faceva sentire ed il governo stava tagliando i fondi destinati alla sanità. Nonostante ciò, Serenissimo si rimboccò le maniche e nel giro di poco tempo riuscì a trovare lavoro tramite una cooperativa e ad essere ammesso al corso della laurea magistrale. Poi, alla fine del 2014, non contento di quello che il suo paese aveva da offrirgli, scelse di emigrare in Inghilterra, dove il lavoro per gli infermieri non è mai mancato.

Le vicissitudini personali e familiari hanno trasformato la sua vita in una sorta di percorso ad ostacoli e sin dalla tenera età, l’amore per la scrittura ha rappresentato una via di fuga.

Iniziò a scrivere un po’ per gioco, verso la fine della scuola elementare, ma per lungo tempo la sua passione rimase relegata ad un ambito intimo condiviso con pochi amici. La stesura di poesie, racconti e canzoni, è proseguita durante l’intera adolescenza, accompagnandolo fino all’età adulta.

Il vero debutto però è avvenuto nel febbraio del 2017 ed è rappresentato dalla pubblicazione del libro “IN CERCA DI UN POSTO NEL MONDO”, attraverso il quale ha voluto condividere il bagaglio appreso in questi ultimi ed intensi anni della sua vita.



Breve estratto

(dal capitolo – UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI)

Inizialmente, una densa nebbia offuscava l’intero paesaggio impedendo la visuale oltre i cinque metri di distanza, ma dopo un po’ il cielo rischiarì e fu possibile godere di quella meravigliosa opera della natura. Non avrei mai immaginato di trovarlo ricoperto dalla neve. Ogni cosa lo era; l’erba, gli alberi, le pietre e la maggior parte della superficie orizzontale del canyon. Già alla prima occhiata, era possibile distinguere i differenti colori dei sedimenti che si erano depositati e compattati nel corso dei millenni, lentamente, granello dopo granello, detrito dopo detrito, strato su strato. Camminammo lungo il bordo del canyon osservando il panorama da varie angolazioni ed ognuna ci forniva una differente prospettiva dell’area. Al secondo giorno le nubi sparirono definitivamente regalandoci una visuale perfetta. Era immenso. I miei occhi non bastavano per abbracciarlo tutto con un solo sguardo. Nel creare un’opera del genere madre natura aveva superato sé stessa. In quella stagione e con tali condizioni ambientali era estremamente pericoloso avventurarsi all’interno del Canyon; il ghiaccio e la neve erano dappertutto e ad ogni passo c’era il rischio di precipitare sul fondo. Due persone persero la vita proprio in quei giorni cadendo in un dirupo a causa dell’instabilità del terreno. L’imponenza di quei luoghi riportò alla mia mente immagini di un altro tempo… Quando ero piccolo, mio padre andava a prendere l’acqua minerale in una sorgente nascosta fra le colline, nei pressi di Castelnuovo di Porto. Io e mio fratello andavamo sempre con lui e dopo averlo aiutato a riempire le damigiane, salivamo in cima ad un alto costone di roccia e poi restavamo lì a guardare il panorama. Da lassù, tutto appariva differente, nettamente più piccolo. Osservando i campi, i pascoli, le greggi di pecore e mio padre che dal basso ci faceva cenno di scendere, mi sentivo un gigante o addirittura una divinità che ammirava la bellezza del creato dalla sommità dell’Olimpo. La relazione fra gli elementi e lo spazio assumeva un aspetto desueto e tingeva la realtà di nuovi colori. Come ogni ragazzino, anche io ero capace di vivere il presente senza preoccuparmi del futuro; allora ero puro e non vi erano demoni ad infestare i miei sogni. Quelli erano i tempi in cui mia madre mi faceva fare le capriole tirandomi per le mani e mio fratello era il primo compagno di giochi. Saranno più di vent’anni che abbiamo smesso di essere fratelli. Nei miei confronti nutriva una gelosia patologica. Il giorno in cui nacqui, quando mi vide fra le braccia di nostra madre, stette così male che vomitò per tre volte consecutive. Chissà com’era la sua vita e quella dei miei genitori prima che io venissi al mondo. Magari erano felici. A quel tempo non ero ancora nato, eppure, in qualche modo esistevo già, ma in un'altra forma, poiché gli atomi che di lì a poco avrebbero composto il mio corpo vennero forgiati durante l’alba dei tempi. Prima di nascere, ero l’erba del campo che doveva ancora essere raccolta, ero lo sterco di vacca che concimava il terreno, ero la capra che brucava le sterpaglie, ero i denti della capra che masticavano, ero il latte che gli sgorgava dalle mammelle per nutrire i suoi cuccioli, ero il lupo che mangiava l’agnello, ero la carcassa di una preda infestata dai vermi che decomponendosi tornava alla terra, ero il verme divorato dal corvo, ero il guano del piccione che precipitava al suolo, ero l’urina del lupo e del cane che marcava il territorio, ero il terriccio imbevuto di escrementi, ero il sudore di un contadino che raccoglieva le olive, ero una particella infinitesimale che danzava nell’aria trasportata dal vento, ero un batterio che moltiplicandosi formava una colonia, ero un virus che oltraggiava le cellule dell’organismo ospite, ero una goccia d’acqua, ero la pioggia che cadeva dal cielo, ero l’ossigeno che inebriava i polmoni di mio padre, ero lo sguardo di mia madre che si spalancava verso il mondo, ero la vita prima della vita.

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