sabato 22 luglio 2017

SEGNALAZIONE: I guerrieri della sposa del sole


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Sinossi del romanzo

Alla morte del nonno, la giovane Arlette, per rispettare una promessa, si incarica di portarne le ceneri sulla vetta della Sposa del Sole, l’inviolata montagna al cui interno, secondo quanto tramandato dal nonno, vivrebbe la stirpe dei Barun-Drakkar, popolo arcano da cui anche Arlette discenderebbe, oltre a esserne, secondo una profezia, la predestinata sacerdotessa. Insieme a Kevin, giovane temerario e risoluto, e accompagnati dalla gatta Astrid che di lì a breve si rivelerà una creatura mutante, e cioè una donna-gatto capace di profonde metamorfosi, ha inizio l’ascesa verso la ripida vetta, per assolvere al rituale della deposizione delle ceneri. Il cammino impervio si trasformerà presto in una vera corsa a ostacoli, resa ancor più difficoltosa dal sopraggiungere di minacce di varia natura che confermeranno anche la veridicità dei racconti del nonno.

Ecco allora spalancarsi scenari inediti in un mondo astorico venato di forti pulsioni e con una vaga aura medievaleggiante, popolato da talpe giganti e nani irrequieti che si esprimono in una lingua misteriosa, affollato da uomini-aquila in grado di combattere e avere la meglio su elicotteri da guerra, e percorso da fiumi sotterranei, con acque dalla purezza cristallina e dall’alveo rivestito di pietre preziose.

Predisponendosi a una vera prova di coraggio, con scontri all’ultimo sangue, i due co-protagonisti Arlette e Kevin, separati dall’incalzare delle vicende, scopriranno di essere innamorati l’uno dell’altro ma dovranno prima dimostrare di sapersela cavare da soli per resistere agli assalti della sorte e a perfidi nemici che non perderanno occasione di sbarrar loro il cammino con ogni espediente.

In un alternarsi di conflitti e vendette, congiure rabbiose e brevi intermezzi di pace i due giovani potranno così ricongiungersi e solo allora la vicenda si avvierà verso una ricomposizione delle parti, con un progressivo ritorno alla normalità e il riappropriarsi della dimensione reale della civiltà contemporanea, grazie all’abbandono del monte ma non prima di aver dato degna sistemazione alle ceneri del nonno.

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