martedì 28 marzo 2017

RECENSIONE: Canto Breve



TITOLO: Canto Breve

AUTORE: Pietro Fronterrè

EDITORE: Intrecci Edizioni

COLLANA: Enne di Intrecci

PAGINE: 106

PREZZO: €11,00








TRAMA

Pietro Arezzo, un affermato e noto storico dell’arte di livello internazionale, decide di fare il ritorno nella sua città di origine, un piccolo paese del sud che si affaccia sul mare, con magnifiche spiagge e caldo intenso.
Un viaggio questo, che lo porterà a rivivere i luoghi della sua infanzia, da cui riaffioreranno ricordi ma hai sbiaditi e sapori mai sopiti. In questa terra calda e piena di sole Pietro incontra Donatella, una giovane donna, dalla quale sarà completamente travolto. Un amore adulto e passionale che porterà Pietro ad una nuova consapevolezza di sé, della vita e dell’amore.
Un romanzo che vuol essere un inno all’amore e alla bellezza del nostro Paese.



RECENSIONE

Probabilmente all’inizio di questa lettura mi aspettavo tutt’altro, ma la promessa fatta nella trama, ossia che il romanzo in questione vuole svela e raccontare la bellezza del nostro Paese, è sapientemente mantenuta dall’autore. Non vi nego che questo romanzo mi ha trasportata in luoghi che non avevo mai visto e riportata in luoghi vicini e somiglianti a questo paesino del Sud, che ho visitato facendomeli in tal modo rivivere.
Ho ritrovato nel romanzo tanta verità, soprattutto sul fatto che quelle persone così invadenti e curiose, che circondano Pietro (il protagonista) fin dall’inizio, sono poi allo stesso tempo così gentili e disponibili, in grado di far sentire chiunque come fosse a casa sua.
Nella mia mente, più leggevo e più si fondeva l’immagine del protagonista con quella dell’autore, in realtà non so se l’intento fosse quello ma ho percepito questa sensazione, forse lo stesso nome o lo stesso paese di nascita dell’autore dove è ambientato il romanzo, non so, ma ciò mi è piaciuto molto, era come conoscere l’autore.
Il nesso con l’arte è bellissimo, mai avevo letto in un libro tanta sapienza in merito a questo tema, comprensibile data la passione dell’autore, (passione che effettivamente ci accomuna molto, dato che anche nella mia famiglia l’arte contemporanea ci sommerge).
Il libro è breve, ma il linguaggio utilizzato è semplice ed è proprio ciò a catturare il lettore, a farlo sommergere nella lettura e a farlo incollare alle pagine di questo libro. Effettivamente però, ho notato una scrittura adulta, mi spiego meglio, un linguaggio che seppure semplice è molto maturo, che mantiene un ritmo lento. Da poco più che ventenne non ho apprezzato particolarmente questa caratteristica, che al contrario sarebbe piaciuta molto alla mia vicina di ombrellone (ho ritrovato lo stesso stile di un libro che mi prestò lei).
La fine di questo romanzo è dolorosa, molto dolorosa, ma è una conclusione giusta che pone un punto e che fa riflettere moltissimo.

Un bacio
C.

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