venerdì 17 marzo 2017

RECENSIONE: Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)



TITOLO: Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)

AUTORE: Virginia Bramati

EDITORE: Giunti

COLLANA: A

PUBBLICATO: 08/03/2017

PAGINE: 240

PREZZO: €14,90





TRAMA

«Sono nata con due mesi di anticipo, odio i tempi morti, sono fisicamente allergica ai giochi di pazienza e adoro il tasto fast forward»: Agnese è così, una ragazza esuberante, autonoma, insofferente verso il principio dell’«ogni cosa a suo tempo»…
Ma improvvisamente, ecco che la vita prende una piega terribilmente dolorosa e la scaraventa dal centro di una metropoli che non dorme mai a una grande casa lungo un fiume, lontana quanto basta per essere immersa nei ritmi lenti e immutabili della campagna. Non solo: quando l’inverno finalmente è alle spalle e tutto sta per sbocciare, si ritrova sola, con un esame importante da preparare e solo il ronzio delle api a farle compagnia.
Impulsiva come sempre, Agnese non si arrende e riesce ugualmente a riempirsi le giornate con tutto ciò che non dovrebbe fare… fino a che dalle pagine di un libro non spunta un piccolo dono prezioso: una bustina di semi di Impatiens, la pianta i cui fiori rosa hanno il potere di curare le ferite dell’anima e insegnare l’ascolto e l’armonia.
Sullo sfondo di una campagna lombarda sorprendente e rigogliosa, non lontano dal magico borgo di Verate che le sue lettrici hanno imparato ad amare, Virginia Bramati ci regala ancora una volta una protagonista adorabile, piena di vita, alle prese con un mistero da risolvere, un esame da superare e soprattutto con il compito più difficile: scoprire che la felicità è molto più vicina di quanto pensiamo, se solo sappiamo rallentare e guardarla negli occhi.


RECENSIONE

Mi preme molto scrivere questa recensione, dato che questo libro è stato per me una vera sorpresa. Non lo è stato solo il libro ma anche la sua autrice, che non conoscevo nonostante i diversi testi già pubblicati. Fortunatamente per me, mi sono ritrovata tra le mani questo romanzo.
Vi dico che quando l’ho aperto sono rimasta un po’ fredda, ho avuto una leggera indifferenza nei confronti di questo libro e mentre lo leggevo dietro la finestra, illuminata dalla luce del sole, rimanevo incantata nel guardare le pagine in controluce. Non so esattamente come sia successo o quando, fatto sta che tutta la mia impassibilità si è ben presto trasformata in coinvolgimento e mi sono ritrovata travolta da Agnese.
Mi è piaciuta questa giovane protagonista, quasi mia coetanea (sono di qualche annetto più vecchia lo ammetto), mi ha coinvolta e convinta fin dall’inizio. Il suo carattere così intraprendente molto simile al mio, quella sua dolcezza celata dalla forza che mostra e che svela nel corso del romanzo, la sua fragilità e la sua tristezza nascoste al mondo, ho tifato per lei fin dall’inizio. Ho adorato Adelchi in tutta la sua splendida sapienza, l’ho apprezzato ancor di più al termine del libro, quando è uscita fuori tutta la sua maturità.
Il tema degli esami di stato è trattato con sapienza ed è in grado di coinvolgere tutte le fasce di età, in fondo è un bivio della vita che obbliga tutti ad una scelta ben precisa. I genitori consigliano ma spesso non si accorgono del vero volere dei figli, oppure lo fanno ancor prima dei figli stessi, argomento molto interessante approfondito quel tanto che basta da far riflettere il lettore.
La scrittura di Virginia è elegante, non saprei come altro descriverla. Fluida, avvolgente, coinvolgente ed assolutamente elegante. L’unica nota stonata (per me) del libro è stata l’alternanza dei capitoli, mi sono ritrovata ad essere impaziente nella mia lettura e a non voler più accettare quell’alternanza così fastidiosa ad un certo punto. Mi spiego troverete un capitolo che vi parla della situazione poco precedente della vita di Agnese e successivamente uno che vi parla di quella “attuale”, molto più interessante della precedente soprattutto ad un certo punto. Ho ben chiaro il fatto che non alternando i capitoli ma mettendo la storia in fila il lettore non sarebbe stato travolto dalla storia come invece succede ora, e capisco anche che i capitoli che parlano dei fatti avvenuti precedentemente siano indispensabili, ma è un appunto critico che devo fare.
Dovete necessariamente leggerlo. Io ve lo stra-consiglio, è un libro tutto da scoprire, MAI SCONTATO e sempre sorprendente. Una lettura coinvolgente, in grado di farvi perdere il senso del tempo e dello spazio.

Vi auguro una buona lettura con “Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)”, vi assicuro che sarete anche voi impazienti di finirlo quando lo inizierete.
Un bacio
C.

2 commenti:

  1. Ciao Claudia, anche a me è piaciuto molto questo romanzo e settimana prossima pubblicherò la recensione :-)
    P.s. Se ti interessa dare un'occhiata al mio blog questo è il link: https://langolodiariel.blogspot.it/

    RispondiElimina