martedì 31 ottobre 2017

RECENSIONE: Oltre il destino



TITOLO: Oltre il destino

AUTORE: Lora Leigh

EDITORE: Follie letterarie

COLLANA: Follie in passion

SERIE: The SEALs series

PUBBLICATO: 26/07/2016

PAGINE: 109

PREZZO: € 5,20





TRAMA

Raven McIntire desidera Reno Chavez, il Navy SEAL amico di suo fratello Clint, fin da quando era una ragazzina. Ora che è diventata donna tuttavia, è convinta che non possa esservi un futuro per loro. Non sa che Reno è pronto per la missione più importante della sua vita: conquistare il suo cuore, e liberarla di tutte le paure che le impediscono di vivere il sentimento che li unisce.


RECENSIONE

Carissimi lettori, oggi vi parlo di Lora Leigh, un nome sicuramente molto conosciuto da tutte le lettrici che almeno una volta lo hanno udito, ne sono certa.
Il libro in questione ha un omonimo, quello di Jay Crownover e non sono uguali solo nel titolo ma anche nel genere, quindi vi dico che è un libro adatto al solo pubblico adulto e ne sconsiglio vivamente la lettura a chiunque di età inferiore ai 18 anni (metto la maggiore età così non sbaglio sicuro).
Come avete letto nella descrizione del libro, si tratta di una lettura piuttosto breve, quindi non vi parlerò quasi per niente della storia, altrimenti rischio di spifferare avvenimenti inconsapevolmente. Voglio parlarvi della mia prima impressione, (spero che Eleonora, l'editore, non mi fucili per questa confessione, Eleonora sappi che poi mi sono pentita!). Ecco, ho avuto una prima impressione davvero brutta, nel primo capitolo mi sono sorpresa della scrittura dell'autrice. Il libro entra immediatamente nella storia, senza introduzione, senza nulla, la sensazione è stata quella di guardare giù da un dirupo e mentre fissi il panorama uno sconosciuto ti spinge giù, uguale! Ero senza parole, mi ha disorientata e non ne capivo neanche la trama!
Il tutto si è fatto immediatamente più lucido già dal secondo capitolo, quando la Leigh mi ha travolta, in positivo ovviamente.
Mi è piaciuta Raven, così distaccata, sempre a pensare a quel dopo che attanaglia ogni donna. Una protagonista con pregi e difetti, che cerca di apparire quello che in realtà non è pur di non soffrire, perché Raven ha già sofferto e anche tanto, non vuole sentirsi morire di nuovo.
Reno è un protagonista particolare, sexy sicuramente, ma dolce e comprensivo, adulto e con la testa sulle spalle, un eroe che lotta, lotta per la patria, per la sua vita e per avere finalmente la donna che ama.
Una storia breve ma assolutamente intensa, stracolma di ironia, tenerezza, passione e con un velo di tristezza celato sapientemente dall'autrice, che però c'è.
Ho trovato come mio solito, l'ago nel pagliaio (perché io li cerco e li trovo tutti, sono una str**** lo so...), mi sono mancate le descrizioni. Mi spiego meglio, nella mia testa gli occhi glaciali e dolci di Reno ci sono, con il loro colore e le sfumature, come quelli di Raven, ma avrei preferito ci fossero più dettagli che mi spiegassero, più particolari, ecco, questo un po' nel corso della lettura mi è mancato.
Un libro molto carino che vi farà sognare e fantasticare per qualche ora, che vi terrà compagnia, una piacevole compagnia e che vi distrarrà dalle preoccupazioni della vita di tutti i giorni.

Vi auguro una buona lettura.

C.

SEGNALAZIONE: Firmato tua F


Trama:

L'autrice Katyg nel libro descrive poeticamente, in versi brevi ma essenziali, quello che si definisce un "amore malato". Narra con delicatezza, mettendo il giusto accento a un bipolarismo tipico di quella vittima che si trova ad avere a che fare con uomo narcisista. Tale uomo ha bisogno di continui apprezzamenti, per questo sceglie sempre belle donne, insicure o magari in fasi di più bisogno emotivo; in loro ricava apprezzamenti, lodi, amore... quando esaudisce questo, si nutre come un vampiro, sparisce e, poi ritorna affamato. Fin quando il suo ego viene riempito non si allontanerà mai. Spesso la vittima è consapevole di essere manipolata, usata, logorata da questo amore malato, ma si crea una catena, un gioco di sofferenza, di ipocrisia, un limbo, dove la sofferenza prende il posto dell'illusorio sentimento. Solo quando la vittima inizierà a specchiarsi, a riprendere il respiro, conoscenza e consapevolezza, non sarà più dipendente e finalmente salva.

lunedì 30 ottobre 2017

RECENSIONE: Fino all'ultima parola










TITOLO: Fino all'ultima parola

AUTORE: Tamara Ireland Stone

EDITORE: Leggereditore

PUBBLICATO: 26/10/2017

PAGINE: 265

PREZZO: € 14,90







TRAMA

A prima vista Samantha McAllister sembra essere come tutte le ragazze della sua età, ma dietro il suo aspetto curato nasconde un segreto che non ha mai confidato a nessuno. Tormentata da un flusso continuo di pensieri negativi, paranoie e fissazioni, come quella per il numero tre, Sam soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo che rende difficile non solo il suo rapporto con gli altri ma anche e soprattutto con se stessa. C'è solo un luogo in cui riesce a sentirsi veramente libera: la piscina, per lei fonte di ispirazione, riconciliazione con il mondo e, soprattutto, con la propria mente. Ma una volta fuori dall'acqua, è tutta un'altra storia... Forse ciò di cui avrebbe bisogno è circondarsi di amici migliori, veri e profondi, proprio come lei. Decide così di entrare in un gruppo segreto, l'Angolo dei Poeti, per aprirsi a nuove esperienze. E qui, in modo del tutto inaspettato, incontra Aj da cui si sente subito attratta. Per Sam, però, è tutt'altro che naturale lasciarsi andare, e assecondare i propri sentimenti non sarà affatto un'impresa facile...


RECENSIONE

Buonasera lettori, il libro di cui vi parlo non è propriamente un libro facile, vi dico ciò perché inizialmente l’ho preso un po’ troppo alla leggera, probabilmente non ero mentalmente pronta ad affrontarlo e mi sono fatta angosciare non poco.
Il tema centrale è delicato ed importante, i disturbi, nel particolare quelli ossessivi compulsivi non devono essere un tabù, anzi, bisogna parlarne ed affrontarli, è così che voglio iniziarvi a parlare di “Fino all’ultima parola”. Questo libro è diverso dagli altri, è vero, stracolmo di problemi reali che si conoscono troppo poco in alcuni casi e fin troppo bene in altri.
Sam è una protagonista problematica, che però lotta con tutte le sue forze fingendosi normale, fingendosi quella che non è, ma in fondo cos’è la normalità? Una protagonista che ha fatto breccia nel mio cuore fin da subito, ma che mi ha anche trovata contraria su parecchie scelte. Caso contrario AJ, un personaggio fondamentale che ho adorato fin da subito, fin dalla sua prima scontrosa entrata in scena, uno di quei personaggi che ti fanno desiderare di conoscerlo realmente.
Diciamocelo, probabilmente la società ci preferisce come degli stampini, tutti uguali, tutti vestiti allo stesso modo, con le stesse passioni e gli stessi modi di vivere. Ma non è così! Questo libro vuole farci capire che non è importante essere uguali agli altri, ma accettarsi per ciò che si è!
Dovete trovare il coraggio e la forza di leggerlo, quello che tra una pagina e l’altra stava lasciando me, lo vedevo come una cosa troppo dura da affrontare, non mi sentivo pronta, ma arrivata al fulcro del libro, alla spiegazione che mi ha aperto gli occhi, mi sono resa conto che il tutto è reale e scappare non serve a nulla. Ero tentata di lasciare la lettura e per fortuna non l’ho fatto. Ora posso dirvi con assoluta certezza che DOVETE assolutamente leggerlo, perché è una di quelle letture che ti insegna e che lascia inevitabilmente un segno dentro di te.
Voglio lasciarvi con una frase, che credo scriverò a lettere cubitali contro il muro della mia camera da letto.
“Tutti hanno i loro problemi” 

“Lo credi sul serio?”

“Certo! Ma alcune persone sanno recitare meglio di altre.”
Consiglio assolutamente.
Un bacione
C.

venerdì 27 ottobre 2017

SEGNALAZIONE: La bestia non si ferma


SINOSSI

La Bestia non si ferma è una raccolta di 11 racconti, genere Narrativa, con il medesimo protagonista: Riccio. I personaggi del libro hanno nomi di animali ma fanno riferimento a persone reali.
Ogni racconto narra le vicende di Riccio in diverse tappe della sua vita, in luoghi inventati, balzando da età adolescente a età adulta e viceversa, passando da temi romantici a temi pulp o introspettivi.
I racconti di questo libro seguono i racconti del primo: La bestia non corre, pubblicato con la casa editrice Vertigo nel dicembre 2013. In questo libro, però, viene svelata la bestia, i toni sono più moderati, il linguaggio crudo è sempre presente ma in maniera ridotta rispetto al primo libro.
Il protagonista è Riccio, un ragazzo che a un certo punto della sua vita scopre di soffrire di una malattia autoimmune che condizionerà inevitabilmente la sua esistenza. I riferimenti alla malattia, seppur presenti nel testo, non sono il fulcro delle storie. A fare da padroni nella narrazione sono episodi della vita di Riccio prima e durante la malattia.
Attraverso i racconti si conosce un ragazzo che ripercorre tappe della sua vita, alla scoperta del mondo femminile, alle prese con il mondo dell'alcool e delle droghe. La voglia di evasione di Riccio lo spingerà a fare degli eccessi un passatempo molto frequente. Ad accompagnare Riccio, fedeli compagni di bravate e di divertimento.
Il tempo passa e Riccio diventa un uomo, sta sulla sedia rotelle, ha un lavoro, vive da solo e ha imparato a fare i conti con la bestia che si muove lentamente ma inesorabilmente nel suo corpo.
A seguire una breve descrizione dei racconti:
- Packet: Riccio, adolescente, crede di ritrovare un nuovo inizio.
- Dialoghi a letto: dialoghi amorosi e confessioni tra le lenzuola.
- Poi torno: giornate a lavoro di Riccio ormai sulla sedia rotelle.
- Alcool 1: esperienze di Riccio alla scoperta dell'alcool e del suo abuso.
- Giornate nel bosco: 2a parte della Giornata nel bosco, presente del primo libro, tra scuola e hashish.
- Il ferragosto: festa notturna estiva con amici, droghe e sesso.
- Dottrinale in tre: 2a serata alla discoteca Dottrinale, presente ne I colpi di fulmine del primo libro.
- Senza senso: L’incontro con una persona speciale per Riccio.
- Alcool 2: l'aiuto di Riccio verso l'amica a seguito dell'ennesima delusione d'amore.
- La studentella con gli occhi da manga: racconto in prima persona di Riccio che spiega l'incontro con una studentessa che gli farà rivivere momenti in cui stava bene.
- Epilogo: Il racconto in prima persona di Riccio, alle prese con la solitudine, i rimpianti, gli sbagli e la forza di non arrendersi.



NOTE BIOGRAFICHE

Nome e Cognome: Piero Cancemi

Luogo e data di nascita: Mazara del vallo (TP) - 30/07/1983

Residenza: Bologna
  
Titolo di studio: Laurea in Discipline della Arti, della Musica e dello Spettacolo,
sezione Cinema, conseguita all'Università di Bologna


Dicembre 2013 – libro LA BESTIA NON CORRE pubblicato da Vertigo Edizioni.
 Da Settembre 2014 – Autore presso la Community Letteraria di libera pubblicazione
on-line LOPCom su www.lopcom.it/ .
 Novembre 2015 – Autore del racconto “Sotto i portici” presente nell'antologia
RACCONTI BOLOGNESI pubblicata da Historica Edizioni.
 Da Gennaio 2016 – Autore del Blog https://metropolizblog.wordpress.com/ che parla di Arti, Disabilità, Dipendenze e Disagi Sociali.
 Febbraio 2016 – Segnalazione di merito al Concorso Letterario LeggiadraMente, realizzato dall'Associazione Culturale Carta e Penna con il racconto “Una settimana e un sorriso” contenuto nel libro LA BESTIA NON CORRE.
 Marzo 2016 – libro LA BESTIA NON SI FERMA pubblicato da Eretica Edizioni.
 Giugno 2016 - Terzo posto al Concorso Letterario Premio Internazionale Salvatore Quasimodo, realizzato da Aletti Editore, con il racconto “Una settimana e un sorriso” contenuto nel libro LA BESTIA NON CORRE.
 Settembre-Novembre 2016 - “Laboratorio pratico di scrittura creativa di 2°livello” organizzato dall'Associazione Culturale Canto 31, condotto dallo scrittore Gianluca Morozzi, c/o Fun Cool Oh!, via Belvedere 2/a, Bologna.
 Novembre 2016 - Autore del racconto “Vent'anni” presente nell'antologia SVOLTE pubblicata da Fernandel Editore.
 Dicembre 2016-Febbraio 2017 - “Laboratorio pratico di scrittura creativa di 3°livello” organizzato dall'Associazione Culturale Canto 31, condotto dallo scrittore Gianluca Morozzi, c/o Fun Cool Oh!, via Belvedere 2/a, Bologna.
 4 Marzo 2017 - Secondo posto al Concorso Urbe Parthenicum, realizzato dall’Associazione Culturale Cento per l’arte e la cultura c/o Teatro Gianì di Partinico (PA), con il Racconto “Momenti” contenuto nel libro LA BESTIA NON CORRE.
 27 Aprile 2017 – Attestato di merito alla 4^ Edizione Concorso di Poesie, Filastrocche, Racconti e Fiabe “Libera la fantasia”  realizzato dall'Associazione culturale e teatrale “Luce dell'Arte” con i racconti:
“Una settimana e un sorriso”; “Pakhet”; “Momenti”. Contenuti nei libri LA BESTIA NON CORRE e LA BESTIA NON SI FERMA.
 Gennaio-Maggio 2017 – Laboratorio “Sceneggiatura Televisiva” organizzato dall'Associazione Culturale Canto 31, condotto dallo story editor e sceneggiatore Filippo Kalomenìdis, c/o Fun Cool Oh!, via Belvedere 2/a, Bologna.
 Maggio-Luglio 2017 – Laboratorio “Dal Romanzo alla Serie TV” organizzato dall'Associazione Culturale Canto 31, condotto dallo scrittore Gianluca Morozzi insieme all'autore di serie TV Filippo Kalomenìdis, c/o Fun Cool Oh!, via Belvedere 2/a, Bologna.
 1 Giugno 2017 – Menzione d'onore per il Premio Culturale Nazionale “Gian Galeazzo Visconti”, realizzato dall'Associazione Culturale Unicamilano.

Per la sezione 'racconto a tema libero' con l'opera “Pakhet”, contenuto nel libro LA BESTIA NON SI FERMA.

giovedì 26 ottobre 2017

SEGNALAZIONE: Selvaggia voglia di lei



Titolo: Selvaggia voglia di lei

Autore: Giulia Amaranto

Genere: Racconto erotico/d'amore F/F

Prezzo: € 1,99 (gratis con K. Unlimited)

Data pubblicazione: 20 OTTOBRE 2017

Formato: ebook

Editore: (self) Amazon

Potete acquistarlo qui





SINOSSI

Selvaggia è una ragazza senza pudore. Ogni sera, nel suo pick-up, si esibisce per gli uomini del piccolo paese di campagna in cui abita. Quando il suo spettacolo erotico termina, prova un vago senso di vuoto, ma ormai non riesce a fare a meno di esibirsi. Una sera, però, una ragazza del paese le fa una scenata in pubblico durante uno spettacolo, facendola sentire per la prima volta una svergognata. Selvaggia è incuriosita da quella bellissima signorina "perbene", che si chiama Marianna, e pian piano comincia a farsi strada nella sua vita. La curiosità fa presto spazio a una attrazione irresistibile e Selvaggia comincia a provare una intensa passione per lei. Qual è il segreto che Marianna nasconde e che infiammerà ancora di più il cuore e il corpo di Selvaggia?

mercoledì 25 ottobre 2017

RECENSIONE: Aaron e gli dei combattenti





TITOLO: Aaron e gli dei combattenti

AUTORE: Claudio Massimo

EDITORE: Lettere Animate

PUBBLICATO: 06/12/2016

PAGINE: 232

PREZZO: € 10,20







TRAMA

n un tranquillo villaggio nel sud ovest dell'Irlanda, Aaron ha delle strane visioni. Guerrieri di luce ed entità sinistre combattono una guerra che va avanti dai tempi delle leggende. Coinvolto suo malgrado in questa lotta, e gravato da profonde responsabilità, Aaron è costretto a rifugiarsi nel mondo parallelo, dove apprende che sarà lui a guidare l'esercito nello scontro con le forze oscure, dal cui esito dipenderà il futuro dell'umanità. In un mondo che piega le leggi della fisica fra divinità e potenti druidi, Aaron comincerà il suo viaggio al fianco di un antico guerriero, verso risposte taciute e verso un destino che non è ancora certo di poter realizzare.



RECENSIONE

Carissimi lettori, oggi vi parlo di un fantasy capace di avvolgervi nella bambagia per qualche ora, facendovi entrare in un mondo realmente incantato.
Diciamo che Claudio è stato molto abile nella sua ambientazione, “gli è piaciuto vincere facile” (si fa per dire, Claudio non spararmi!). Quale posto migliore se non l’Irlanda? Eh già, un paesaggio che si presta molto a queste storie, fantastico, misterioso e sicuramente molto intrigante. Chi non ama l’Irlanda?
Bene l’ambientazione è qualcosa di magnifico, i luoghi descritti, paesaggi incantevoli, per non parlare di tutte quelle leggende e miti che affascinerebbero chiunque, anche un non amante del genere in questione.
Ciò che ho apprezzato molto di questo libro è sicuramente la cultura Celtica, il modo in cui l’autore la fa vivere e rivivere al lettore è qualcosa di magnifico, per non parlare del fatto che tutto il romanzo è ambientato ai giorni nostri, quindi il tutto è ancora più intrigante. Mi sono imbattuta in svariati protagonisti, molti eroi e personaggi che mi hanno colpita, ma Aaron Finnigham è sicuramente il mio preferito.
Lui è un protagonista semplice e complesso, proveniente da una famiglia modesta, apparentemente normale, in realtà stravagante e con una grande fantasia, l’ho adorato.
Prima di parlarvi di lui però, voglio spendere due parole su Oliver. Oliver è il nonno di Aaron, un personaggio che mi ha scombussolata dentro, che inevitabilmente ho associato alla mia adorata nonna, perché anche lei aveva ed ha tutt’ora (anche se ora sono troppo grande perché mi racconti storie, purtroppo, altrimenti resterei ad ascoltarla per ore ed ore) un’innata capacità di inventare storie bizzarre, che però mi incuriosiscono ed intrigano tutt’oggi che son cresciuta. Oliver, come mia nonna, raccontava ai suoi nipoti storie e leggende su divinità e guerrieri, che sviluppano in Aaron la capacità di inventare storie incantevoli.
Diciamo pure che Claudio ha voluto sottolineare nel suo libro l’importanza dei nonni, perché ogni nonno ha il sacrosanto diritto di avere tra le braccia suo nipote, raccontargli storie, farlo mangiare e fargli fare i pisolini, viziarlo ed educarlo, proteggerlo e giustificarlo, ma ancor di più ogni nipote ha l’inviolabile diritto di vivere e trascorrere tanto tempo con i suoi nonni.
Le capacità di Aaron, maggiormente la sua fantasia lo porta ad avere svariati problemi con i suoi coetanei, che giustamente non lo capiscono e credendolo diverso gli affibbiano fin da subito il soprannome di ET. Dico ciò per sottolineare la contemporaneità del libro, ET lo conosciamo tutti, l’extraterrestre che incantava tutti i bambini lo ritroviamo anche in questo libro.
Mi sto dilungando troppo, comunque oltre all’importanza dei nonni, ritroviamo anche il tema della violenza in questo libro, dato che quando una persona viene bollata come “diversa” deve fare i conti con il mondo, che spesso è cattivo ed ingiusto, ma anche per questo esistono i fratelli e le sorelle maggiori no? J
Insomma, è un libro che vi consiglio di leggere, perché tratta temi importanti con destrezza ed equilibrio. La scrittura fluida sicuramente avvantaggia ancor di più la lettura, piacevole ed intrigante, la trama resta il punto forte. Molto bello, i miei più sinceri complimenti all’autore.

Vi auguro una buona lettura

C.

Intervista a Chiara Lipari su "My bloody deadly crush"



Ringrazio  Chiara con tutto il cuore per il suo tempo, per la fiducia e per avermi regalato l'opportunità di leggere il suo libro e di conoscerla. Volete saperne di più? Ecco la sua intervista...


Lodoredeilibri7: Da dove ha origine la tua passione per i romanzi d’amore (possiamo definirli anche così)?

Chiara: Non ha un'origine ben precisa, sin da quando ero piccola prediligevo sempre i libri con annesse delle storie d'amore fra i personaggi, le trovavo automaticamente molto più intriganti rispetto ai libri d'avventura privi di cotte o relazioni che coinvolgevano i protagonisti. Penso sia per compensare la mia personalità assolutamente NON romantica.

Lodoredeilibri7: Ci sono state esperienze personali che in qualche modo ti hanno ispirato nella stesura del romanzo?

Chiara: Sì, è un'esperienza vissuta nel mondo onirico (un sogno): in breve, ho sognato di lavorare per l'angelo della morte, finendo con l'innamorarmene. No, Non mi è mai capitato di assumere sostanze stupefacenti nella mia vita né tantomeno prima di andare a dormire.

Lodoredeilibri7: Un libro che ami?

Chiara: Sarò banale e all'antica (moooolto all'antica), ma ho sempre avuto un debole per l'Iliade di Omero. L'ho letta in tutte le "salse" possibili, da quella di Baricco a una versione super-estesa, nel senso che iniziava con le costruzioni delle mura di Troia e terminava con la loro distruzione... ho addirittura letto un libro meraviglioso chiamato "La Canzone di Achille", il quale narra della storia d'amore fra, appunto, Achille e Patroclo... Dovete capire che io ho un'ossessione per quest'ultimo, quando mi si domanda "ti schieri dalla parte di Achille o di Ettore?" Io rispondo sempre "Patroclo".
Poi adoro anche Mille Splendidi Soli, piango come un neonato ogni volta che lo leggo.

L: Perché questa “passione”, che da quanto ho capito è più una fissazione per i russi?

C: Più che una fissazione per i russi, ho una fissazione per tutto il nord Europa, quando vedo degli occhi di ghiaccio e dei capelli lunghi e biondi mi si spegne metà del cervello. Una volta, una mia vecchia cotta mi disse che i biondi hanno la tendenza a ritrovarsi... non ho certo intenzione di deludere le sue aspettative!
Sì, non nego di avere un debole anche per i russi nello specifico, trovo che quella lingua sia elegantissima, oltre che complicatissima... vorrei impararla, però tutto ciò che so dire al momento è "ti amo", "va a quel paese" e "non so parlare russo".

L: Fisicamente tra te e il personaggio di Crystal c’è una somiglianza netta ed evidente. Oltre alla somiglianza dei colori cos’altro ha di te questo personaggio?

C: Sarò sincera, Crystal in linea teorica non doveva somigliarmi; però, come già detto, ho sempre avuto un debole per i colori nordici (che guarda caso sono una delle poche cose che mi piacciono di me), quindi ho deciso che la giovane, di origini tedesche, dovesse essere così. Generalmente lei è l'opposto... è molto timida e riservata, non parla molto e ha difficoltà a stringere con i coetanei (infatti è Scarlett ad accoglierla nella sua combriccola), inoltre lei è addirittura spaventata dalla bella presenza di Smirnov, quando ogni altra adolescente voleva saltargli addosso. Io sono più "irruenta", non mi faccio problemi a far fiato alla bocca e a dire ciò che penso, spesso faccio anche delle battute involontariamente cattive, poi scusandomi con i presenti, di solito esclamando: "oh, diavolo! Scusate ragazzi, non doveva essere così terribile!"
Forse, le uniche cose che abbiamo in comune, oltre ai colori, sono la finezza nel vestire e l'incredibile capacità di prendere granchi e creare caos intorno a noi.

L: Hai un professore con le caratteristiche si Smirnov nella tua scuola?

C: Magari! Mi applicherei sicuramente molto di più... comunque, davvero, sembrerà strano detto da me, ma non ho mai avuto una cotta per un professore in tutta la mia vita.

L: Sei giovanissima, ma nonostante ciò hai descritto delle scene un po’ "hot" nel corso della storia. Se tra il pubblico e i tuoi lettori non ci fossero stati amici e famigliari (come invece immagino sia successo), avresti descritto maggiormente quelle scene? Magari che so, con più dettagli?

C: "Scrivi come se nessuno dovesse leggere i tuoi libri"... consiglio che seguo sempre, nonostante la maggior parte delle volte il peggior avversario che i miei scritti possano affrontare sia proprio io! Ho impiegato due settimane per scrivere solamente quella scena e ciò perché ghermita da un'estrema ondata di imbarazzo. Sì, io... nella solitudine del mio studio (che in realtà sarebbe lo studio di mio padre, ma l'ho indegnamente spodestato), davanti al computer, con le cuffie sulle orecchie e le mie canzoni preferite ero TIMIDA. Poi, dato che era una scena importante per la trama e sostanzialmente inevitabile, ho detto a me stessa "dai, fatti coraggio, qualcuno lo leggerà... Non puoi mica scrivere <<X e Y hanno giaciuto insieme. È stato molto bello. Y era molto bravo.>>" allora mi sono rimboccata le maniche e, beh, sorvolando sulla quantità di battutacce che io stessa ho fatto sulla brevità della scena, penso che in certi casi è meglio lasciar correre l'immaginazione dei lettori. Per mia fortuna, questo è uno di quei casi.

L: Ho letto che Giada (ipotizzo sia una tua amica) ha ispirato il personaggio di Scarlett, ma per il personaggio odioso di Amber a chi ti sei ispirata?

C: Non penso di poterlo dire, è un po' ispirato da una persona che, a sua volta, mi diede realmente fastidio provandoci con la mia crush... com'è andata a finire? Ho "vinto" io, ma lui si è rivelato un idiota. Che bello il mondo reale!

L: L’amore cieco di Crystal per Smirnov rappresenta in realtà un cliché, l’alunna innamorata del professore, (anche se è in realtà tutta la scuola ad esserne innamorata), invece i sentimenti di Smirnov non sono ben chiari, ce ne parleresti?

C: Per quanto riguarda i complessi sentimenti di Smirnov, preferirei lasciare che siano i lettori stessi a darne un'interpretazione. Per alcuni (fra i quali anche i miei genitori) lui è un manipolatore che vuole solo approfittare dell'ingenuità di Crystal, per altri i suoi sentimenti erano sinceri, solo aveva un modo meno plateale di dimostrarli. Ovviamente, io avevo un chiaro disegno nella mia mente, quando scrivevo la storia... Però, se dovessi continuare il libro (cosa che accadrebbe nel caso in cui esso venisse apprezzato dai lettori) di sicuro ci sarebbero molti chiarimenti riguardo ai punti interrogativi lasciati in sospeso nel primo, quindi non posso svelare nulla per il momento.

L: Cosa vorresti dire ai tuoi lettori?

C: Vorrei dir loro che il potere dell'immaginazione è la cosa più forte che si possa avere e che è possibile realizzare i propri sogni con esso. Non arrendetevi mai, agite per adempiere tutti i vostri desideri e non fermatevi mai davanti a ostacoli o difficoltà, perché vi assicuro che ne vale la pena.

SEGNALAZIONE: L'Accompagnatrice




Titolo: L'Accompagnatrice

Genere: Rosa/ paranormal romance/ erotico

Data d'uscita prevista: 15 Novembre 2017

Piattaforma: esclusiva Amazon

Costo: gratis per i primi 5 giorni, successivamente in promozione per il lancio a 0,99 cent

Prestavolto maschile: Henry Cavill

Prestavolto femminile: Megan Fox






SINOSSI

La protagonista della storia, Hope Stevenson, si potrebbe definire una Pretty Woman soprannaturale, ingenua e un po' magica. Si tratta infatti di una figura particolare. Gli esseri umani la incontrano solo al momento del trapasso. Fin dalla notte dei tempi, come dice lei stessa presentandosi al lettore, è nota come l’Accompagnatrice. Ed è proprio per accontentare un’anima e convincerla a intraprendere il suo ultimo viaggio, che arriva sulla terra dove, a causa di un fraintendimento, si ritrova a fare davvero l’accompagnatrice, e dove vive intensamente tutto ciò che può sperimentare grazie al corpo fisico. Le sensazioni che concedono un sapore, un profumo, un tocco, per lei saranno infatti emozioni sconosciute, sesso compreso. Per Hope il sesso non è un tabù, il suo corpo non conosce il peccato. Per questo, fino a quando non si innamora, considera il lavoro solo il modo per guadagnare il denaro necessario per portare a termine la sua missione, e per regalarsi inaspettati momenti di piacere, piccoli istanti di felicità.



ESTRATTO  1:
Sono una single a scadenza. Nel senso che non ho niente contro la vita di coppia. Sto, anzi stavo, aspettando l’uomo giusto. Adesso, invece, mi accontenterò del quasi giusto. Non importa se il mio principe non è azzurro, si accettano sfumature. Al massimo, se proprio il colore stona con la mia personalità, lo dipingo.

ESTRATTO 2:
Bladeney da Jules voleva solo sesso. Ed ora che grazie al mio cioccolatino rosa so com'è, capisco perché intuendo che la sua esperienza terrena stava per finire, bramasse portare con sé più piacere possibile. Ma poi si è innamorata e tutto è cambiato.





BIOGRAFIA

Elisabeth Norman vive in un paesino in collina sul lago maggiore. Le sue passioni, oltre alla scrittura, sono gli animali, la storia delle famiglie reali Europee, i film della vecchia Hollywood e le serie tv americane. Ama lo stile vittoriano e il mondo fantasy. Come scrittori contemporanei spazia da Cecile Bertod a Philippa Gregory. Se parliamo di classici predilige Agatha Christie per i romanzi e Carolly Erikson per la saggistica.
Cibi preferiti: la pizza e gli gnocchi di sua mamma.
Non le piacciono le persone intolleranti e gli opportunisti.
Parola d'ordine: rispetto.
L'accompagnatrice è il suo primo romanzo rosa.




Trovate Elisabeth ovunque:
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sul suo Blog: qui


su Instagram: elisabeth.norman.2

su Twitter: @ElisabethNbooks

e persino su Youtube: qui

martedì 24 ottobre 2017

RECENSIONE: Un bellissimo disastro



TITOLO: Un bellissimo disastro

AUTORE: T. K. Leigh

EDITORE: Newton Compton Editori

COLLANA: First

SERIE: A beautiful mess series

PUBBLICATO: 02/03/2017

PAGINE: 379

PREZZO: € 5,90





TRAMA

Olivia Adler è una donna con un passato tormentato. I suoi genitori sono morti quando aveva appena sei anni ed è stata cresciuta da uno zio, che però è scomparso poco tempo dopo. Da allora non vuole più legarsi a nessuno, neppure agli amici. Non è mai riuscita a stringere legami, troppo spaventata all'idea di poter soffrire di nuovo per la perdita di qualcuno che ama. Ma una sera nella sua vita piomba Alexander Burnham e tutto cambia. Anche lui ha dei problemi. E un segreto che potrebbe sconvolgere il mondo di Olivia. Ma forse, solo per questa volta, vale la pena di rischiare... Una storia di segreti, coraggio e amore: Un bellissimo disastro è il primo volume di una serie che vi catturerà il cuore.


RECENSIONE

Eccomi di nuovo qui a parlarvi di un romanzo che ho acquistato senza pensarci troppo e a dirla tutta senza neanche leggere che si trattava del primo di una serie, grande errore! Ho fatto poi il contrario di ciò che in realtà vi dico di fare, mi sono documentata solo dopo, per una curiosità personale dopo aver scritto una recensione approssimativa di questo libro, ho letto quelle di altri blog e mi sono sorpresa notevolmente! Io con i miei lettori ho un rapporto virtuale sì ma totalmente onesto, non sto dicendo che gli altri blog mentono, ASSOLUTAMENTE, ma io il mio parere non lo cambio e devo essere sincera con voi dicendovi ciò che realmente penso di questo libro.
La prima cosa che ho notato e mi ha fatto storcere il naso è stata la scrittura dell’autrice, non mi è piaciuta per niente ed ha reso abbastanza pesante la lettura, mi sono sorpresa perché in fondo è la prima volta che mi trovo a criticare realmente la scrittura di un autore. Spezzo una lancia a favore della trama, che sembrava carina e originale, in realtà se non ci fossero parecchie idiozie e strafalcioni vari, sarebbe originale e si distinguerebbe sicuramente, ma purtroppo ci sono dei veri e propri intoppi, che rendono banale e poco veritiero il racconto.
Inizio dicendovi chi sono i due protagonisti, si tratta di Olivia ed Alexander (ho notato che il nome Olivia è gettonatissimo tra le autrici, lasci un Olivia e prendi un Olivia!), lui: il classico bellissimo uomo ricco, seducente ed ormai inevitabilmente dominatore; lei: la bellissima della porta accanto, atletica, sexy, strapiena di uomini e con una storia triste e travagliata alle spalle.
Vi parlo del loro incontro che ha del paranormale, quindi SPOILERO come se non ci fosse un domani, (come sempre se volete leggere dovete evidenziare il testo). 
Dunque, lei viene aggredita da un uomo, una persona che aveva avuto una relazione con lei, ma di cui lei voleva sbarazzarsi. Quindi la aspetta e al buio della città di notte la aggredisce, così mentre lei si ibera e scappa, tra urla e frastuono, dal venticinquesimo piano (o qualcosa del genere) scende Alexander e la salva immobilizzando l’uomo. Ora, anche se avesse fatto le scale, minimo minimo cinque minuti per scendere dal venticinquesimo piano ce li metti, ma quelli ancora stavano lì a corrersi dietro, va bene (facciamo finta che anche nella realtà sia così). Ma poi? Lui la salva, chiama la sorella che lavora con la polizia, arrestano l’aggressore e le che dovrebbe essere scossa, quindi anche diffidente, filtra con lui? Cioè, sono appena stata aggredita, volevano uccidermi, stuprarmi e penso a quanto sia bello questo e che me lo voglio portare a letto?
Quindi dicevamo di lei, Olivia non vuole relazioni, né legami con uomini, quindi praticamente fa “la donna di facili costumi”, ora la Leigh ci vuole dire che questa giovane donna ne ha subite così tante da non volersi legare, mentre io vi dico che come contrapposizione a tutte le altre letture in cui le donne non erano “facili” o comunque nel caso specifico prendo Cinquanta sfumature dove lei era vergine, ci mettiamo una che senza pensarci troppo porta nel suo letto chiunque. Ora per non definirla né tr**a, né zo****a, tanto meno mi*****a, la definiremo una ragazza estremamente facile. Questa di botto si innamora di Alexander, perdutamente, e ovviamente lui di lei.
Dov’è il paranormale? SPOILER
Lei ha perso i genitori a sei anni in un incidente d’auto, e lui Alex era il suo migliore amico nonché innamorato di lei e di anni ne aveva nove. Uno a nove anni si innamora pure di Barbie Principessa, ma lui no, la sua Olivia è la donna della sua vita e non la scorderà mai, tant’è che la sua Olivia è la stessa Olivia che salva. Cioè a nove anni ci si innamora così? Ma la Leigh crede di avere delle lettrici a cui basta dire “guardate un asino che vola!” e noi tutte ad alzare la testa?! Va bene sognare ma così esagera!
Bene arrivo al dunque, il finale aperto invoglia a capire come questa psicopatica di Olivia faccia andare a finire la storia, ma in realtà non so dirvi se comprerò mai il sequel, in fondo il libro non mi è piaciuto affatto, in più è volgare, ed è un volgare esasperato e rozzo da parte della protagonista. 
No, io ve lo proprio sconsiglio!
Vi terrò aggiornate se leggerò mai gli atri volumi, per ora è più no che sì.

Baci

C.

SEGNALAZIONE: Solo noi nell'universo


Genere: Romance Contemporaneo

Collana: Mira
Pagine: 400
Data di uscita:
E-book: 15 novembre 2017
Cartaceo: 25 novembre 2017

Prezzi:
E-book: 2,99 euro
Cartaceo: 16,50 euro




SINOSSI

Guardare la vita con l’occhio della cinepresa è come trasformare la realtà in una favola. È questa l’intenzione di Samuel quando al corso di Laboratorio di Regia viene assegnato un cortometraggio. Ciò che non si aspetta di trovare è un gruppo affiatato di amici che lo capiscono e condividono con lui la stessa passione per il cinema. Ma è l’amore a sorprenderlo e a trasformarsi in un incredibile imprevisto. Mia è una ragazza timida, chiusa in se stessa, e con una cotta stratosferica per lui. Lei che lo aveva già notato, che vive per il cinema e che soffre di balbuzie. Samuel invece non nota subito la ragazza che gli ha raccolto la penna, ma ne rimane affascinato a poco a poco, perché lei nasconde un universo pieno di stelle tutto da esplorare e riesce a far diventare ogni istante un piccolo momento di perfezione.

lunedì 23 ottobre 2017

Intervista a Gabriele Morandi autore di "Come si arriva all'alba"

Eccomi che vi mostro la seconda tappa del Blogtour organizzato dalla casa editrice Intrecci edizioni, che ringrazio per il coinvolgimento. Ovviamente un secondo ringraziamento va all'autore, Gabriele Mirandi che ha risposto a tutte le mie domande, anche quelle più invadenti. Una magnifica persona, sincera, disponibile e paziente.
Conoscerete meglio lui ed il suo libro con questa intervista, continuate sotto la vostra lettura!
Grazie a tutti
Claudia




Lodoredeilibri7: Da dove ha origine la tua passione per la scrittura?

Gabriele: Dalla scarsa capacità di fare amicizia fin da bambino. Visto che di amici non ne avevo molti e che spesso si allontanavano dal sottoscritto poco dopo avermi conosciuto, non mi restava che inventarmeli di sana pianta. Almeno me li fossi inventati buoni! Assassini, gente con problemi mentali e caratteriali erano i personaggi che uscivano dalle storie che scrivevo.
Con l’andare del tempo le storie sono diventate vere amiche, altri personaggi hanno preso a bussare alla porta chiedendo di venire scritti e li ho accontentati, creandoli. A volte penso che la scrittura, o almeno l’invenzione di storie sia una vera dipendenza. Ho anche provato a smettere, ma tutte lo volte che ho provato, sono dovuto tornare sui miei passi. Non c’è nulla da fare, ti perseguitano, vogliono farsi scrivere, vogliono vivere. E allora visto che in fondo mi hanno aspettato e non sono andate a farsi scrivere da un altro le ho accontentate. Scrivere è un vizio: potevo fumare, ubriacarmi, invece ho preferito farmi di storie. Alla fine quelle chiedono il conto: ti abbiamo salvato la salute, quindi mostra un po’ di gratitudine e scrivici!

Lodoredeilibri7: Ha mai visitato i luoghi da lei descritti nel romanzo?

Gabriele: Sì, li conosco molto bene, dal momento che sono vicini al luogo in cui abito e ho voluto descriverli nel modo più preciso possibile, sperando di aver restituito la loro notevole bellezza. Sono posti forse non particolarmente conosciuti e scarsamente valorizzati dagli italiani, ma amatissimi dagli stranieri, in particolare dagli inglesi. Tanto per fare un esempio quando andai alla ricerca del tempio massonico di Minerva Medica, nella campagna pisana, trovai solo un cartello arrugginito ai margini della strada, poi nessun altra indicazione. Lasciata l’auto domandai a un cacciatore dove fosse e quello non mi seppe rispondere, poi accidentalmente feci pochi passi e notai qualcosa di decisamente inconsueto e quasi fuori contesto: un edificio dalle fattezze di un tempio antico, con colonne rossastre seminascosto da un boschetto, che gli conferiva un’aura di mistero, resa ancor più forte dalla presenza di ceri spenti ai lati di un lungo viale d’accesso.
Anche gli altri luoghi del libri sono decisamente affascinanti: i calanchi presso il paese di Palaia, lo spettrale paesino abbandonato di Toiano e l’elegante villa San Michele che appare improvvisa percorrendo una stretta stradina di campagna. Il fascino di quei posti è dato anche dal contrasto tra edifici eleganti e imponenti (un altro esempio è il villaggio semiabbandonato di Villa Saletta, presso Palaia, usato dai fratelli Taviani come ambientazioni di alcuni loro film) e paesaggio selvaggio o profondamente agricolo. L’effetto è straniante e dirompente. Sembra di assistere alla lotta tra la volontà dell’uomo di imporre la propria presenza e la rivolta della natura che sembra rifiutarla, facendo crollare case e chiese nelle frane.

Lodoredeilibri7: Il suo libro preferito? 

Gabriele: Ne ho parecchi e fare una scelta è difficile. Adoro la Divina Commedia, così piena di significati nascosti e mi commuove l’empatia di Dante nei confronti di alcune anime dannate. Fra i libri più recenti amo in particolare Miliardi di tappeti di capelli di Andreas Eschbach, un esempio unico di fantascienza e Picnic a Hanging Rock di Joan Lindsay. Trovo splendida l’idea di rivelare il finale della storia solo dopo la morte dell’autrice.

L: C’è un po’ di lei in Thelonius?

G: Del sottoscritto in Thelonius c’è sicuramente la solare misantropia. Come il sottoscritto ama la solitudine, starsene in mezzo alla natura, lontano dalla confusione. Non odia la gente, ma il rumore che questa produce quando non rispetta gli spazia altrui. Come lui sono affascinato dai dettagli, dal mistero, dalle storie poco conosciute. Siamo entrambi curiosi e decisamente imbranati nelle relazioni sociali, abbiamo un modo a volte strano di ragionare. La mia editor, una paziente signora marchigiana, una volta rileggendo il libro mi scrisse: “A volte Thelonius quando ragiona sembra stupido, non dovrebbe essere così, visto che invece è intelligente” – gli risposi: “Thelonius usa al meglio la propria stupidità, per questo è intelligente”. Quello che non gli ho detto è che il suo modo di ragionare è il mio. Lui può apparire stupido, ma è intelligente. Io non lo so.

L: La storia è meravigliosa, tratta temi quali la ricerca della libertà, dell’accettazione, amore per sé e per gli altri, ma è emerso il tutto solo al termine, mentre all’inizio sembrava una contrapposizione tra buddismo e un caso di possessione. Come mai questa scelta?

G: Innanzitutto grazie per il complimento alla storia. Il motivo per il quale amo scrivere i gialli, i thriller e le storie di mistero e che quando le creo non so mai come proseguono e spesso neppure come finiscono. Lascio che la storia mi parli, che prenda confidenza con me e si riveli via via, perché come scrive magnificamente Stephen King “è la storia, non chi la scrive”. Mi metto nella stessa situazione del protagonista, sono spaesato come lui, faccio i suoi stessi stupidi ragionamenti per dipanare il tutto nel corso nella narrazione. Mi piace lasciarmi sorprendere dalla storia e voglio che lo stessa sensazione la provi il lettore, che deve divertirsi, stupirsi e anche ricredersi delle idee che si era fin lì fatto.

L: È un libro interamente italiano, lei è italiano ed anche i luoghi da lei descritti, eppure i nomi dei protagonisti sono stranieri Thelonius, Toshiro madre giapponese, Katy, perché?

G: E’ vero: i personaggi sono interamente italiani, ma probabilmente non del tutto integrati in quella società, come Thelonius, che non ha un lavoro regolare, neppure una casa normale e non riesce né a comunicare con le istituzioni (il caso dell’autorizzazione dei lavori per l’abitazione è un esempio) né a conformarsi alla tipica socialità italiana. Se Katy e Toshiro sono più integrati di Thelonius, anche loro hanno delle incompletezze e il loro nome straniero rappresenta la loro condizione di non piena appartenenza.

L: È per caso un appassionato di enigmistica?

G: Sì, decisamente. Gli enigmi in un giallo sono poi come l’origano sulla pizza o il wasabi sul sushi (per omaggiare Toshiro). In entrambi i casi gli alimenti sono buoni e mangiabili, ma la differenza fra un pezzo di pesce con o senza quella salsina verde è enorme. Gli enigmi danno gusto al racconto, divertono e fanno pensare che all’interno della storia si nascondano altri significati non immediatamente visibili.

L: Può realmente una bambina di 9 anni fare ciò che ha fatto Stella? Non era forse un po’ troppo piccola?

G: Dovreste allora conoscere mia figlia!... Scherzi a parte credo che l’ingegno si acuisca con la necessità e le difficoltà. Anche io mi sono fatto questa domanda, ma allo stesso tempo ho pensato: cosa farebbe una ragazzina, per quanto piccola, in quella situazione? Le sue sono soluzioni possono apparire eccessive, ma in fondo la stessa Katy per arrivare a comprendere quel che può essere accaduto alla bambina si mette nei suoi stessi panni.

L: Come ha fatto a conoscere tutti quei tipi di medicinali? Si è semplicemente documentato?

G: Sì, per fortuna quella è stata solo una semplice documentazione, non c’è nessuna conoscenza dovuta a necessità o esperienza diretta.

L: Nel libro ci sono molti riferimenti, tipo “il guardone” Thelonius che scrive storielle erotiche, il “gioco” condotto dallo stesso con Giovanna, il modo di vestire molto seducente della dottoressa descritto nei minimi dettagli, o anche i rapporti tra Marianna e Giovanni. Insomma le piacerebbe scrivere romanzi per adulti?

G: Le dirò di più: li ho scritti e peggio ancora volevano pubblicarli. La storia dietro a queste storielle per adulti sarebbe di per sé oggetto di narrazione, anche piuttosto comica, a dire il vero. Il tutto accadde verso il 2001. Dopo esser stato sbattuto fuori dal mio lavoro di copywriter per un’agenzia pubblicitaria, mi ritrovai senza una parte di introiti. Così una volta, bazzicando una libreria mi imbattei in una serie di libri erotici scritti da donne per altre donne. Mi venne così un’idea per racimolare due soldi senza tanta fatica: scrivere storiacce erotiche fingendomi una donna. La mia fu anche una provocazione. Avevo provato a pubblicare racconti e romanzi e nel migliore dei casi mi rispondevano con frasi del tipo. “spiacenti, ma i suoi lavori non rientrano nelle nostre proposte editoriali” oppure “i suoi racconti presentano spunti originali, ma lontani dai gusti dei nostri lettori”. Sinceramente mi ero stufato di queste risposte e decisi di provocarli. “Vediamo adesso se ‘sta porcheria rientra nei gusti dei vostri lettori” mi dissi. Così in meno di una settimana buttai giù una storia erotica e assurda. Non la rilessi nemmeno, tanto mi sembrava ridicola, a dire il vero non credevo che un essere umano potesse mai fare fisicamente le cose che descrivevo in quella storiella. Era scritta veramente coi piedi, anche se la mia compagna sosteneva che per realizzarla avessi adoperato anche un'altra parte del corpo, ma lasciamo perdere… fatto sta che la inviai a un editore, firmandomi con un nome diverso dal mio (femminile ovviamente) e nel giro di una settimana quello mi mandò una e-mail, dicendomi che era una storia fantastica! Scoppiai a ridere, comunque la cosa non andò avanti, visto che la forza di quei libri era il fatto di essere scritti da donne e quindi la mia carriera di scrittore di storiacce erotiche non è mai decollata! Non sapete che vi siete persi, magari non potevate metterle in pratica, ma almeno le risate erano assicurate! In ogni caso mi sono rifatto con Thelonius, almeno lui ci riesce a campare con quella roba.

L: Cosa vorrebbe dire ai suoi lettori?

G: Li vorrei ringraziare. Non è semplice farsi leggere specie in un momento del genere, soprattutto quando non sei un nome famoso. L’unica cosa che vorrei suggerire è proprio quella di seguire il consiglio del grande Stephen King che ho citato in precedenza. Insomma non state tanto a seguire lo scrittore, cercate invece le storie che possono appassionarvi e leggetele.


Ma il blogtour continua...

sabato 21 ottobre 2017

Terza tappa del blog tour!




Cade:
Occhi zaffiro, sguardo penetrante, ghigno strafottente e seducente, capelli scuri. Demone della notte. Vive in un villaggio, emarginato dalla congrega delle streghe con l’aiuto degli angeli. Sembra il cattivo, in realtà si rivelerà colui che salverà Sibyl dal suo destino e dalle grinfie di un uomo senza morale e senza scrupoli.
Testardo, egocentrico ma con un cuore d’oro. Disposto a tutto per proteggere la sua stirpe, e per proteggere colei che gli ha rubato il cuore: Sibyl.
Demone molto spesso è sinonimo di malvagio, in realtà nel romanzo avranno un ruolo che ridarà a loro la giusta luce. Combattenti che hanno nel cuore il senso dell’onore e che proteggono la famiglia, anche a costo della loro stessa vita.

Brad:
occhi azzurri, capelli biondo cenere, viso pulito, ali cristalline. Riesce a leggere il pensiero, e questo lo colloca nella cerchia ristretta della famiglia di Sibyl. È lui infatti il prescelto, colui che porterà la strega all’altare e prenderà il suo regno, in realtà, tutto ciò che si crede buono in lui non lo è affatto. Le sue mani sono sporche di sangue e l’amore che dice di nutrire nei confronti della protagonista, non è altro che una macchinazione per appropriarsi del potere. Maschino e selvaggio fino all’inverosimile, non è il solito angelo a cui siamo abituati.
In questo romanzo infatti, il ruolo degli angeli è davvero differente da quello che siamo abituati a leggere. Si professano superiori grazie alle loro doti. Si pavoneggiano con le loro ali, in realtà sono disposti ai peggiori crimini pur di ottenere ciò che vogliono, anche uccidere anime innocenti.

Estratto:
Il demone che ci sta di fronte non ha niente a che vedere con le creature che mi hanno sempre descritto. Un corpo muscoloso, due gambe toniche fasciate in un paio di jeans, mentre riesco a intravedere i pettorali anche tramite la t-shirt nera che gli rimane attillata su tutto il corpo.
Potrebbe essere scambiato benissimo per un angelo, se non avesse quel ghigno dipinto in volto.
«Stai dietro di me Sibyl.» mi intima Brad mentre i suoi occhi diventano minacciosi. Serra la mandibola mettendo in risalto le vene del collo.
«Così tu sei Sibyl, ho sentito parlare molto di te. In effetti, è da tempo che volevo conoscerti.» la voce del demone è calda, sembra accarezzarmi, posandosi sulla mia pelle come seta. Non capisco, non c’è niente che mi porti a provare paura in lui. Eppure so che è la specie più pericolosa per noi streghe.
Cerca di avvicinarsi ancora di più a noi, ma i suoi passi vengono interrotti da Brad che sfodera una lama tagliante da dietro la schiena.
So che alcuni angeli vanno in giro armati, nascondendo le proprie armi tra le ali. Brad non fa eccezione.
«Calmati angelo, riponi le armi, non ho intenzione di farvi del male.»
«E cosa vuoi allora?» chiede Brad con voce sprezzante.
Incredibile come il suo tono sia cambiato radicalmente, un attimo prima sussurrava al mio orecchio parole soavi, ora invece sembra quasi urlare contro il demone che ci sta di fronte. Non percepisco paura in lui, soltanto ribrezzo.
«Non cosa, ma chi voglio. Voglio lei.» dice il demone indicandomi con la testa. Brad fa un verso gutturale, di gola.
«Scordatelo. Dovrai passare sul mio cadavere.» le sue parole sono dure, minacciose. Mi fa quasi timore. Non vorrei trovarmi sotto la sua ira. Non so quanto questi demoni della notte possano essere pericolosi, ma so per certo che non vorrei trovarmi al suo posto in questo momento.
«Oh, angelo. Non tentarmi. Sai benissimo che potrei smembrarti senza battere ciglio.»



Non perdetevi le altre tappe:

mercoledì 18 ottobre 2017

SEGNALAZIONE: LE FARFALLE SOTTO L'ARCO DI TITO


LE FARFALLE SOTTO L'ARCO DI TITO

Cheddonna è tornata col suo irrinunciabile tacco 12 ad affrontare i mille imprevisti che una Mogliemammafigliamica deve gestire ogni giorno. Dalle bizze melodrammatiche di megalomani chef stellati, alle offerte contrattuali di improbabili e alquanto singolari professionisti della parola, tutto per lei si trasforma in una sfida.
Tuttavia, nonostante una quotidianità così intensa e imprevedibile, Cheddonna tiene in serbo un proprio sogno, ed è decisa a realizzarlo. Un sogno che ha preso forma piano piano in cucina, tra bistecche bruciate e pesce scongelato o tra buste di precotti e scatolette salva tempo. Ce la farà? Riuscirà a far quadrare quel cerchio di impegni e piccole avventure per vedere il suo progetto prendere forma?
Ad affiancarla in questo percorso e a suggerirle le tante e profonde riflessioni attorno ai temi più diversi della vita, anche attraverso una vetrina di difetti e qualità sapientemente tratteggiati, ci saranno Miomarito, NonnaNenna, IlPrincipe e tanti, tantissimi personaggi che il lettore, pagina dopo pagina, imparerà ad amare.
Chiara Pesenti, con la forza dell'ironia che caratterizza tutti i suoi scritti, tesse le fila di una storia mai scontata, in cui si alternano sorrisi a pensieri profondi capaci di commuovere e in cui si incontrano personaggi tanto indimenticabili da sembrare reali. E' un percorso di micro storie quello che apparirà, scandito da un tempo incalzante che sembra nascere da pagine di diario e in cui ognuno può specchiarsi per riconoscervi la propria più autentica quotidianità.
Il titolo, rubato alle Odi Barbare di Carducci, vuole sottolineare proprio ciò che l'autrice sa definire così bene attraverso la sua prosa: possono convivere cose futili con altre più importanti o, ancora, possono coesistere i sogni più profondi con i mille impegni quotidiani che fanno parte della vita
Chiara Pesenti, in questo libro, sembra avere trovato le risposte.

lunedì 16 ottobre 2017

Intervista ad Anna Nicoletto autrice di "Gli effetti collaterali delle fiabe"



Lodoredeilibri7: Da dove ha origine la tua passione per i romanzi?

Anna:Ciao Claudia! Grazie per l’ospitalità. Nasce dalle scorpacciate di lettura che ho cominciato a fare sin da piccola. Ho ereditato la passione per i libri dai miei genitori, che sono entrambi due lettori forti.

Lodoredeilibri7: Ci sono state alcune esperienze tue che hanno influenzato la stesura del romanzo?

Anna: Certamente. La protagonista ha preso da me la passione per i telefilm e la tecnologia e l’amore per la pizza, oltre che una buona dose di disavventure lavorative. Niente di autobiografico, anche perché ho scritto il romanzo prima che accadessero a me…

L:Un libro che ami?

A: Ce ne sono tanti. Davvero tanti. Due dei miei libri preferiti vengono dalla fantascienza distopica: 1984 e Il mondo nuovo. Amo la fantascienza umoristica, un altro dei miei preferiti è Guida Galattica per gli autostoppisti. Amo la saga di Harry Potter. Un libro che non dimenticherò mai è Sette minuti dopo la mezzanotte. Mi piacciono molto anche i libri di Susan Elizabeth Phillips.

L: Il libro è stracolmo di termini tecnici informatici, sei per caso una programmatrice o ti sei informata per l'occasione?

A:Non sono una programmatrice. Ma ho sposato un ingegnere, quindi ho una dose costante di aggiornamenti sulla tecnologia che arriva puntualmente tutti i giorni!

L:Pertinente al titolo si incontrano accenni a tante favole Disney, la Bella e la Bestia, Dumbo, Pinocchio, Alice nel Paese delle Meraviglie e la Sirenetta, ma predominante è Cenerentola. Perché?
A: La storia di Cenerentola (versione Disney) è la più gettonata quando si parla di fiabe e romanticismo. Forse perché nelle altre fiabe le protagoniste hanno un obiettivo diverso dal mero “Principe Azzurro”: Belle addirittura rifiuta proposte di matrimonio, Ariel è attratta da un mondo diverso dal suo e fa di tutto per scoprirlo… Cenerentola non tenta nemmeno di fuggire alla “prigionia” della matrigna e delle sorellastre, semplicemente se ne sta lì in attesa di tempi migliori, senza un briciolo di inventiva, fino all’arrivo del Principe Azzurro. È per questo che Melissa, la protagonista del mio romanzo, la nomina spesso in termini negativi.

L:Mi spiegheresti nel dettaglio la frase "l'effetto collaterale di una fiaba mai raccontata"? Ho questa frase stampata in testa

A: «È solo una fantasia, l’effetto collaterale di una fiaba mai raccontata.»
Per dire che, quando comincia una nuova storia, l’inizio è costituito in grande parte dalle fantasie, dalle aspettative, dai pregiudizi, dal bagaglio di pensieri che ci portiamo appresso più che dalla concretezza di ciò che la storia effettivamente è.

L: Scendendo nel dettaglio, parliamo del ritorno di Leonardo nella vita di Melissa? Perché è ricomparso?Ho una mia personalissima teoria riguardo a ciò, secondo la quale ogni ex prima o poi torna sui suoi passi per rivendicare ciò che è stato suo, è forse per questo?

A: Per Leonardo la storia con Melissa non era chiusa. Si sono lasciati perché lui si è comportato scorrettamente sul piano professionale, facendola rinunciare a un dottorato a cui lui per primo non avrebbe mai rinunciato e dunque tradendo la sua fiducia in quel senso. Ma sul piano dei sentimenti, lui è sempre innamorato di lei e lei all’inizio del romanzo prova ancora qualcosa per lui, una piccola parte di sentimento che il tempo e la lontananza non sono riusciti a cancellare. Dal punto di vista di Leonardo, Melissa aveva tutte le ragioni per lasciarlo, sa di essersi comportato in modo sbagliato ma spera di poter recuperare. Il ritorno degli ex è tipico, nella finzione e anche nella vita, ma Leonardo quasi non si considera un ex: vive la loro lunga separazione come una specie di pausa di riflessione in attesa di rivederla e giocarsi le sue carte per riconquistarla.

L:Ci parli dei due protagonisti sotto il profilo caratteriale? Stefano con un carattere forte e deciso, mentre forte ma inizialmente succube Melissa (concedimi il termine).

A: Stefano è pienamente consapevole di quello che è, dei suoi punti di forza, del suo valore. La sua sicurezza è data dal fatto che i suoi sacrifici e il suo impegno lo hanno sempre ripagato: si è conquistato il suo ruolo nell’azienda, è bravo, è rispettato. Questo lo porta, di conseguenza, ad assumere un comportamento deciso, forte, sempre un passo avanti.
Melissa, invece, uscita dall’università piena di entusiasmo e voglia di mettersi in gioco, nel giro di brevissimo si ritrova delusa su tutti i fronti. Non ha avuto ancora modo di testare quanto effettivamente vale sul campo e ciò la penalizza nel confronto con Stefano. In questo caso la differenza di età (cinque anni) è determinante perché lei ancora non ha vissuto le esperienze che hanno fortificato Stefano.

L:Cosa vorresti dire in merito al tuo romanzo?

A: È un romanzo a cui sono molto affezionata. Tutto è perfettibile ma, se avessi la possibilità di tornare indietro e cambiare qualcosa nel libro, lo lascerei così com’è. Per me è una cosa davvero rara!

L: Ho letto che in realtà "Gli effetti collaterali delle fiabe" è nato in digitale, per poi aver riscosso un enorme successo ed essere pubblicato da una grande CE. Ti saresti mai aspettata il successo che hai avuto? O ti ha colta totalmente impreparata?

A: No, non mi aspettavo che sarebbe stato letto da così tante persone. È stato parecchio inaspettato. Anche la chiamata della casa editrice è stata una sorpresa, aver avuto la possibilità di uscire in libreria è stato molto emozionante.

Permettetemi di ringraziare Anna, che mi ha sopportata ed è stata sempre dolce, servizievole e disponibile con me. Sono queste le soddisfazioni che mi fanno essere felice di aver aperto questo blog!

domenica 15 ottobre 2017

RECENSIONE: Gli effetti collaterali delle fiabe










TITOLO: Gli effetti collaterali delle fiabe

AUTORE: Anna Nicoletto

EDITORE: Piemme

PUBBLICATO: 27/06/2017

PAGINE: 336

PREZZO: €17,50







TRAMA

La vita di Melissa è molto lontana dai sogni e dai progetti che sentiva di poter realizzare fino a pochi mesi fa: dopo aver mandato all'aria un prestigioso dottorato a Londra per amore, l'amore le ha sbattuto la porta in faccia, fregandosene altamente di tutti gli anni passati insieme e del suo cuore spezzato. E ora lei si ritrova disoccupata e sola, con il timore di fidarsi di nuovo.
Stefano Marte, invece, è esattamente dove vuole essere: è brillante, carismatico ed è l'erede dell'impero di famiglia, un'azienda domotica di successo internazionale. Melissa e Stefano, due vite agli antipodi, non erano destinati a incrociarsi, eppure una serie di coincidenze li porta l'uno sulla strada dell'altra. La sintonia è immediata, almeno fino a quando lei non scopre chi è lui. Perché Melissa sa esattamente che tipo di uomo vuole al suo fianco, e di certo non è un figlio di papà che crede gli sia tutto dovuto. Il problema è che Stefano è disposto a darle l'unica cosa che lei desidera: il lavoro dei suoi sogni, l'opportunità per riscattarsi e dimostrare il suo valore. Rifiutare non è un'opzione. E, comunque, è solo lavoro. Basta relegare i sentimenti in un angolo insieme al brivido di eccitazione che prova ogni volta che lo vede. E poi lei è una donna razionale, ha già perso tutto per amore una volta, non cadrà mai più vittima del principe di turno. Quello che Melissa non sa è che ogni fiaba ha i suoi tranelli e le sue magie, e restarne immune si rivelerà più difficile del previsto.


RECENSIONE

Ok, devo proprio essere sincera, a prendermi questo libro c’ha messo parecchio. Ho trovato l’inizio molto lento e con troppi dettagli che faticavo a mandar giù, fremevo per entrare nel libro e l’autrice la tirava troppo per le lunghe, per i miei gusti.
Poi con un colpo di scena si entra nel vivo della storia, dove tutto si fa un po’ più frenetico, il libro resta sempre stracolmo di dettagli, ma a quel punto era più scorrevole, nettamente più scorrevole. Per quanto in realtà mi sia piaciuto lo scenario, il colpo di scena, l’incontro, tutto molto carino ma un po’ scontato. Cioè capitemi, si deve sognare, il titolo parla chiaro, le fiabe c’entrano, i sogni pure ma coincidenza delle coincidenze…
ATTENZIONE SPOILER (se volete leggerlo basterà evidenziare il testo con il pulsante sinistro e trascinare) Melissa, la cui vita è un completo disastro al momento, si ritrova ad una super mega festa lussuosa dove incontra la meraviglia delle meraviglie, Stefano Marte in persona. Chi sarà costui? Un ricchissimo figlio di papà, futuro ereditiere indiscusso di un impero imprenditoriale, che è un bravissimo programmatore, che è intelligente, bellissimo, cioè prima sei una sfigata cronica e poi cosa? Ah e non scordiamoci che il settore in cui opera l’azienda dei Marte non commercializza magliette, è un’azienda leader nel settore dell’informatica e Melissa è disoccupata e, udite udite, è un ingegnere informatico!
Diciamo che forse l’autrice ha premuto un po’ troppo sull’accelleratore. Ho apprezzato notevolmente la svolta successiva, che precede la fine perché altrimenti, in tutta onestà stava cadendo nel banale. Mi devo complimentare però con l’autrice, che ha riempito il libro di termini tecnici informatici sensazionali, era perfetto in tutto il suo contesto.
Molto carino il risvolto tragico, quello di cui parlavo poc'anzi, è molto molto succulento, pieno di “e ora che succede?” “dai, come va a finire?”.
Diciamo che tutto sommato è un libro molto carino, sicuramente leggero e spensierato, ma che fa trascorrere qualche ora tra sorrisi, serietà e serenità. Un libro che forse forse, alla fine, ci vorrebbe solo far capire che le favole esistono, basta solo crederci. D'altronde...
“Per quanto tu possa essere razionale, ci sarà sempre una favola alla quale finirai per credere.”

Vi abbraccio
C.

venerdì 13 ottobre 2017

COVER REVEAL : Sibyl




Scheda libro: Sibyl

Supremazia e potere: Cade è stato addestrato seguendo questo codice d’onore dal quale nessuno può fuggire. Il suo mondo e le sue difese crollano quando, durante il suo percorso di morte e distruzione, si para di fronte a lui la bellissima strega Sibyl, capostipite della sua congrega, con poteri sovrannaturali che la rendono unica nel suo genere. Cade è un demone della notte, è stato istruito ad odiare Streghe e Angeli, ma Sibyl metterà in discussione tutto ciò in cui lui ha sempre creduto. La passione dapprima dirompente tra i due li porterà ad un amore che avrà la potenza di distruggere i loro mondi, fino a condurre Angeli, Demoni e Streghe all’estinzione.
L’amore, da sempre un sentimento portatore di speranza, diventerà per Cade e Sibyl un presagio di morte.
Solo due sono le soluzioni: combattere per amore e morire, o arrendersi al destino già scritto.
Quale sarà la scelta di Sibyl e Cade? 





RECENSIONE FILM: 40 sono i nuovi 20



DATA USCITA: 12 Ottobre 2017
GENERE: Commedia, Sentimentale
ANNO: 2017
REGIA: Hallie Meyers-Shyer
ATTORI: 
Reese Witherspoon: Alice Kinney
Pico Alexander: Harry
Candice Bergen: Lilian Stewart
Micheal Sheen: Austen
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures e Leone Grou
DURATA: 97 Min



TRAMA

Reduce da un divorzio alla soglia dei quaranta, una donna in cerca di seconde occasioni decide di gettarsi nella mischia, confidente nel motto: 40 sono i nuovi 20. La sera del suo compleanno, Alice Kinney (Reese Witherspoon) nel mezzo dei festeggiamenti, incontra in un locale tre giovani aspiranti filmaker in cerca di un posto dove vivere. Il caso vuole che la provetta decoratrice d'interni abbia appena rimesso a nuovo la sua vecchia casa a Los Angeles con l'intenzione di trasferirsi assieme alle due figlie. L'appartamento si rivela un ambiente stimolante per le inquadrature di Harry (Pico Alexander), i copioni di Teddy (Nat Wolff) e le prove di George (Jon Rudnitsky), mentre la vicinanza alla mecca del cinema non fa che alimentare le aspirazioni hollywooddiane dei tre sbarbatelli. Tuttavia la convivenza avrà per Alice risvolti inaspettati, soprattutto quando il suo ex marito Austen (Michael Sheen) si presenterà alla porta con la valigia, deciso a riconquistarla.


RECENSIONE

Ieri sera sono corsa al cinema per guardarmi questo film, il cui solo trailer mi aveva ammaliata e fatta morire dal ridere. Sicuramente un trailer montato ad hoc! Fa ridere solo il trailer e ho detto tutto!
Vi dico subito che è un vero e proprio inganno, le scene non sono montate in sequenza secondo il film, bensì invertite in modo da mutargli il senso e renderlo divertente. 
Mi è piaciuto lui, è un figo mozzafiato, che in realtà non ha una bellezza particolare ma sprizza fascino da tutti i pori, bella e azzeccata anche la voce del doppiatore, era profonda, sexy e adulta al punto giusto. Non mi è piaciuta Alice cioè Reese Witherspoon, la quale ha recitato in film nettamente superiori, la voce della doppiatrice non le si addiceva affatto, era troppo infantile, non era adatta al personaggio che interpretava.
Insomma, la trama sostanzialmente carina, ma il film un vero e proprio buco nell'acqua, ad un certo punto mi stavo proprio annoiando! Mi aspettavo tutt'altro e data la pubblicità, avevo tutte le ragioni del mondo per aspettarmi un bel film, spensierato e divertente. 
No, è monotono, tutto sommato anche un po' deprimente e poco allegro, tutto il contrario di ciò che doveva essere. 
Io ve lo sconsiglio.

Baci
C.